Yugioh REV

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    Signore di Luce e Ombra

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    Cosa dire, vi presento la mia nuova fan fic! Spero possa piacervi; Buona lettura!

    Capitolo 1: Prologo -Michele-
    Scesi dal bus guardandomi intorno. Per fortuna non c’era intorno a me nessuno che conoscessi.
    Era una bella giornata soleggiata, ideale, per chiudersi al Play Time e partecipare ad un torneo di yugioh.
    Como era molto bella in quei giorni, non pioveva da parecchio e c’era un sacco di gente che passeggiava.
    Attraversai i binari del treno che passavano in mezzo alla città di fianco al teatro sociale e mi diressi verso il palazzo del fascio.
    In realtà, non si chiamava più così dalla liberazione italiana dal fascismo, ora era la sede dei vigili, ma per me aveva ancora quel nome; mi ci ero abituato dopo una gita intitolata “Como Fascista” fatta in terza media, due anni e mezzo prima.
    Passai a lato dell’edificio bianco girandomi alle spalle. Ancora nessuno, grazie al cielo.
    Proseguii lungo la strada all’ombra della palestra e svoltai a destra. Nel muro, eccolo là, il Play Time, ovvero il luogo migliore per trovarsi con qualcuno a giocare a Magic, Yugioh, leggere manga o partecipare a giochi di ruolo.
    Quando entrai Salva mi salutò:
    - Ciao Michele! -
    Salvatore, indossava una maglietta verde di non so che gioco da tavolo, era molto in carne, ma non avrei saputo dire se avesse avuto venti o trent’anni. Aveva i capelli castani lunghi legati in una coda. La cosa migliore di lui era che di yugioh non ci capiva niente.
    Giocava a Magic e a giochi da tavolo vari come Dungeons and Dragons, ma nello yugioh era negato. Quindi io e i miei amici trovavamo sempre il modo di abbassare il prezzo delle carte in vendita dicendo cose come: “ma questo Gorz non vale niente, non lo usa più nessuno, tre euro sono troppi”, o cercavamo di fargli notare pieghe nelle carte inesistenti. Il più delle volte si accorgeva che mentivamo, ma quando ci riuscivamo potevamo ottenere carte rare a prezzi molto più bassi.
    - Ciao – gli risposi distrattamente.
    Come ad ogni giorno in cui c’era un torneo, il negozio era pieno. La prima stanza con tutti i prodotti in vendita era gremita di ragazzi e anche un paio di ragazze. La seconda sala, invece, quella con i tavolini per le partite, era perfino peggio. Tutti i posti per stare seduti erano occupati da duellanti intenti a scambiare le proprie carte.
    Mi iscrissi al torneo e mi guardai intorno. Finalmente vidi un ragazzo con i capelli neri ricci abbastanza lunghi (ma non come quelli si salva, grazie al cielo)che duellava con l’unica ragazza della sala.
    Erano i miei amici Nico e Ginevra. Nico indossava una maglietta nera e un paio di jeans corti sopra il ginocchio; aveva gli occhi neri corvini, come i capelli. Ginevra indossava una maglietta verde chiaro con dei fiori scuri, pantaloni rosa e un cerchietto rosso che teneva dietro la testa i capelli castani. Nell’insieme ricordava una ciliegia.
    Nico aveva appena attivato l’effetto di Garunix e aveva distrutto l’Eremitalbero avversario.
    - Ciao Ragazzi! – Esordii io
    - Michele! – esclamarono all’unisono.
    Continuarono a duellare mentre li guardavo. Durante il suo turno Ginevra mise in campo in poche mosse Oreia e rimbalzò in mano Garunix, vincendo il duello.
    Terminata la partita, ci informammo sul torneo: eravamo noi tre più altri venti partecipanti. Notai alcuni che giocavano Spellbook e altri con Artifact. Qualche Fire Fist e molti Evilswarm e Constellar. Un torneo normale, conclusi. Ovviamente c’erano anche un paio di bambini di dieci anni che giocavano deck misti, ma uno mi sorprese mostrandomi il suo Six Samurai.
    A un quarto alle tre, poco prima dell’inizio, facemmo il punto della situazione: Michael, conosciuto anche come l’essere che scula sempre, portava GeargiaKuri. C’era anche un Noble Knight portato da un ragazzo di cui non ricordavo il nome che doveva essere ricchissimo, visto che aveva sia carte Inglesi che Giapponesi, quindi o se le era fatte spedire o aveva proprio viaggiato.
    Tre usavano Fire Fist, due Artifact, quattro Evilswarm e due Constellar. C’erano i due bambini con deck a caso, uno con Six Samurai, quattro Spellbook.
    Grazie al cielo non c’erano Bujin. Non avevo mai capito quel deck: protegge ossessivamente Yamato fino alla morte e poi attacca con lui e Susanowo se capitava di evocare un altro mostro di livello quattro.
    Una volta che Yamato moriva però il deck perdeva ogni significato.
    Prima di cominciare mi ricordai che dovevo acquistare delle carte per il mio deck.
    - Le hai le carte del nuovo structure deck sui fedeli della luce da prendere singolarmente? – Chiesi a Salva
    - Tutte tranne il santuario, è andato a ruba – mi rispose.
    Comprai tre Michael, tre Felice, due Raiden e una Minerva.
    Dopodiché il torneo iniziò.
    Il primo match era contro uno Spellbook. Partii io e cominciai con doppia ricarica in mano. In pratica, vinsi facile. Non siddai niente. La seconda partita partì lui con Mago della Profezia e mi riempì il campo e il cimitero di libri, tra cui Fate.
    Fu un duello combattuto, ma poco per volta spazzai via le sue carte e chiusi con due Michael.
    Anche Ginevra aveva vinto facile contro Six Samurai e Nico si era beccato un bambino. Primo turno facile facile.
    Il secondo fu più complicato. Mi ero beccato Evilswarm che aveva piazzato Ophion di prima mano. Alla fine, avevo in mano due Draghi del Giudizio, ma non potendoli evocare concessi la partita.
    Siddai specchio imprigiona ombre e lo trovai subito di prima mano. Ovviamente lui aveva tifone spaziale mistico e mi calò di nuovo Ophion. Questa volta ero preparato e quando attaccò Jain con il suo xyz scartai l’Onesto. Alla fine, vinsi per pochi punti, dato che non beccò Kerykeion e non aveva mostri per Castor.
    L’ultima partita mi stupii delle mie carte: 3 ricariche e due Wulf. Piazzai tra Draghi del Giudizio e chiusi il secondo turno.
    Il terzo match era contro Michael e il suo Geargia-kuri.
    Iniziò lui con Armor e Accelerator, fece Gear X e gli buttai Veiler in faccia. Settai Ryko e conclusi. Lui iniziò a scombare come mai visto prima e alla fine aveva in campo 3 burei, Gigant X e Diamond Dire Wolf.
    La seconda partita partii subito con carica della brigata e ricarica, addai Minerva e la scartai. Avendo mandato al cimitero Tartaruga Elettromagnetica conclusi con Lumina scoperta per millare qualcosa. Millai Wulf, grazie al cielo.
    Lui settò un mostro. Inutile dire che era Armor, ma poi evocai Raiden, feci Stardust, lo rievocai con Lumina, feci Michael e chiusi senza problemi.
    Ultima partita, settò ancora un Armor è mi è toccato di lasciarglielo perché in mano di decente avevo soslo Ryko. Alla fine nel suo turno butta in campo mezzo mondo e chiude subito (di nuovo).
    Mancava solo un duello alla fine del torneo. Se avessi vinto anche quello, probabilmente mi sarei classificato tra i primi tre, vincendo magari un paio di bustine.
    Ormai dovevano concludere solo un paio di duelli per vedere il prossimo girone. Probabilmente, con la mia fortuna, mi sarei trovato contro il ragazzo con Noble Knight o contro Artifact.
    Dieci minuti dopo, Salva appese il foglio degli accoppiamenti sul muro. Il mio nome, Michele, era di fianco a Nicolò. Ero contro il mio amico Nicolò. La parte più divertente del torneo doveva ancora cominciare.


    Capitolo 2: Risultato Scontato -Nico-
    La giornata era partita male.
    Uscito di casa mi ero scordato il deck e per poco non avevo perso il bus.
    Appena arrivato avevo duellato con Ginevra e avevo pure perso dopo aver messo in campo Garunix.
    Per non parlare del torneo. All’inizio mi ero beccato un bambino. “vincerò facile”, pensai.
    Col cavolo, che avrei vinto facile.
    E’ partito con un mostro coperto e una carta coperta. Gli faccio assalto dei re del fuoco e attacco. Marshmallon.
    Termino il turno e lui mi scopre Macro Cosmo.
    Sono rimasto per due turni senza far niente e poi mi sono trovato finalmente tifone. Spacco Macro cosmo e vinco, finalmente, dopo aver rischiato di perdere miseramente contro un bambino. Fottetevi tu e il tuo Macro Cosmo del cavolo.
    Il secondo duello mi sono messo di side 2 Muri di Ferro Imperiali e 2 tornadi di polvere. Ovviamente lui non trova niente e ho siddato il mondo per nulla.
    Il secondo match ero contro il ragazzo dal deck Cavaliere. Perdo miseramente entrambi i duelli.
    Terzo match contro Spellbook. Vinco abbastanza facilmente entrambe le partite con riaccendere e con doppio Garunix.
    Poi Michele venne da me:
    - Nico, lo sai che dobbiamo duellare tra di noi? -
    - Come? Io e te? – fantastico, probabilmente avrei perso con due Garunix banditi ad ogni partita.
    Michele continuava a dire che in realtà ero bravo, che me la cavavo, che riuscivo a sbloccarmi sempre da situazioni difficili, ma non mi sembrava mai di fare granché.
    - Si, dai, duelliamo, che voglio vedere se riuscirò a vincere qualcosa – Michele era sempre positivo, allegro, vedeva sempre il lato buono delle cose e delle persone.
    Ci sedemmo al tavolo.
    Il primo duello fu semplicissimo, per lui.
    Mi mandò al cimitero parecchi mostri, tentai di ressarli con riaccendere ma lui spazzò via tutto con Buco Nero. Il secondo lo vinsi io per pura fortuna, Bear di prima mano e parecchie Tenki dietro, assieme a qualche trappola.
    Il terzo duello fu abbastanza combattuto:

    Nico 8000
    Michele 8000

    Michele - Questa volta tocca a me partire. Attivo ricarica solare; scarto Minerva, pesco due e.. beh, lo sai. Attivo ora carica della brigata della luce, con la quale aggiungo alla mano Raiden, Assalitore Fedele della Luce. Lo evoco e mando due carte al cimitero. Concludo e mando altre due carte al cimitero.
    Nico - Evoco Barong. Poi attacco Raiden, che ha 1700 in attacco.

    Nico 8000
    Michele 7900

    Nico - concludo con un paio di carte coperte.
    Michele – Come immaginerai, evoco Lumina, che mi permette, scartando Sentinella Necro, di evocare dal cimitero Raiden! Ora, dopo aver mandato due carte al cimitero, posso evocare tramite sincronizzazione Michael, Arciere Fedele Della Luce. Pago 1000 per bandire una delle carte coperte e poi attacco Barong
    Nico – rispondo con Esplosione di ali della fenice.

    Nico 8000
    Michele 6900

    Michele - Visto che puoi vincere? Concludo il turno
    Nico – mah, di solito ribalti tutto con un Drago del Giudizio a caso. Evoco un altro Barong e bitto con entrambi

    Nico 8000
    Michele 3300

    Nico- Dillo che non ci stai nemmeno provando. Posiziono una carta e concludo.
    Michele – Pesco. Volevi un Drago del Giudizio? Eccolo! Pago 1000 e poi attacco.

    Nico 5000
    Michele 2300

    Michele - Concludo il turno posizionando una carta coperta
    Nico – Si attivano gli effetti dei due Barong, con cui aggiungo assalto e cerchio dei re del fuoco. Attivo assalto dei re del fuoco e chiamo Garunix. Termino il turno e lui viene distrutto.
    Michele - Ora pesco e Garunix si rievoca, giusto? Io rispondo con un mostro coperto
    Nico – Evoco Soldato Allenatore Lupoabbaia e richiamo Barong. Faccio un’evocazione xyz per evocare Dire Wolf. Attacco con quest’ultimo.
    Michele - Cavaliere dell’Alba. Posso mandare al cimitero Felice per evocarla.
    Nico - Attacco con Garunix
    Michele – Tartaruga Elettromagnetica
    Nico - Attivo Lupo. Lo sacrifico e distruggo Felice.
    Michele – Sai, penso che in questo turno chiuderò la partita. Scopro luce del richiamo e aggiungo alla mano due Draghi del Giudizio e Lumina. Evoco il primo, attivo il suo effetto; evoco il secondo e, se non hai altroda attivare, chiudo la partita.

    Nico 0
    Michele 1300

    - Ecco, lo dicevo che avresti vinto tu – Esordii io
    - Forza – mi disse – tu ti sei arreso ancora prima di cominciare! E poi un duello lo hai vinto e stavi per vincere anche quest’ultimo! -
    Incredibilmente riuscì quasi a tirarmi su di morale. Alla fine, ci informarono dei punteggi. Io ero arrivato sesto, mentre Michele terzo e Ginevra addirittura prima, vincendo tutti i duelli, tra cui anche quello contro Michael che era arrivato secondo.
    Erano ormai le sei del pomeriggio e ci incamminammo verso la casa di Ginevra, che era a pochi metri dal Play, per cenare tutti e tre assieme.
    Come giornata non era stata male, ma avrei voluto vincere qualcosa. Michele non aveva sbustato niente, mentre Ginevra – la solita fortunata – aveva trovato Numero 101.
    - Ah, lo sapete vero, che tra due settimane faranno a Milano i regionali? – Ci domandò Ginevra per strada
    - No, non ne avevo idea. Voi andrete? – Domandai
    - Io si – rispose Michele – dopotutto, sarà divertente duellare contro gente decisamente più forte di noi! -
    Ed entrammo in casa, seguendo la scia di ottimismo lasciata dal suo ultimo commento.


    Capitolo 3: Strani Incontri ai Regionali! -Ginevra-
    Il treno era meno affollato di quanto pensassi. Sebbene fosse praticamente l’ora di punta, io, Nico e Michele riuscimmo a sederci vicini senza cercare i posti per molto.
    Il treno era di quelli nuovi, per fortuna, con i sedili blu e uno scomodo poggia-testa laterale per far addormentare la gente sempre all’altezza sbagliata.
    Michele si guardava intorno con circospezione, come se cercasse qualcuno. Probabilmente voleva evitare di essere visto da gente che conoscevamo, anche se di fatto non aveva motivo di preoccuparsi, tanto potevamo dire di andare a Milano per fare un giro, non era necessario confessare che stavamo per partecipare ad un torneo di yugioh. Sinceramente la cosa non mi turbava, la gente dice chele ragazze sono oche, ma in genere sono i ragazzi che si prendono in giro se qualcuno ha abitudini diverse. Noi preferiamo “occuparci” dell’aspetto. E per noi intendo un mucchio di ragazze di cui non facevo parte.
    Nico invece era nervoso come tutte le mattine, si sedette su di un sedile, prese in mano il suo zaino nero e vi frugò dentro per cercare il cellulare che ovviamente aveva dimenticato. Penso che se facesse le cose con un minimo di ordine (come faccio io) di sicuro non si dimenticherebbe le cose e la sua vita sarebbe molto più allegra.
    Il viaggio durò poco meno di un’ora. Alle nove eravamo arrivati a Milano Cadorna e ci stavamo avviando verso la sede del torneo. Prendemmo il tram ed arrivammo in fretta alla palestra.
    Al di fuori sembrava una normalissima palestra, con solo uno striscione esposto fuori che mostrava a tutti quelli che pensavano di aver sbagliato strada che invece erano al posto giusto. Dentro, invece, era gremito di gente, tutti ragazzi (e qualche ragazza) tra i 15 e i 25 anni. Effettivamente, noi tre, con i nostri 16 anni, eravamo molto più giovani della media.
    C’era un enorme centro scambi e un negozio con bustine che nemmeno io ricordavo, risalenti alla prima edizione. Ovviamente giravano un sacco di carte, soldi e collezionisti pronti a dare di tutto per avere un Drago Bianco Occhi blu della prima edizione. Sempre che non lo abbiano già.
    Ci andammo ad iscrivere al banco delle accettazioni. Mostrai il mio deck perfettamente in ordine e mi dissero di aspettare. Per fortuna, anche gli altri deck erano in ordine, temevo che per sbaglio Nico avesse messo nel proprio deck un riaccendere di troppo.
    Il torneo sarebbe iniziato di lì a mezz’ora. Nell’attesa, sentivo una strana sensazione, quella tipica dei tornei sportivi, o degli esami importanti, quella che ti fa sentire male come se dovessi quasi vomitare, ma che alla fine non hai nulla.
    Riuscii a liberarmi di un paio di carte che non mi servivano e a dare un occhio ai deck che giravano. Ovviamente, era pieno di Artefatti, Silvani, Bujin e Pugno di Fuoco. Ad un tratto, però
    - Hey, avete notato quel ragazzo con i capelli neri che ci sta seguendo? – Chiesi sottovoce ai miei amici
    - Si, da quando siamo entrati non ci leva gli occhi di dosso – rispose Michele – forse dovremmo scoprire cosa vuole -
    - Mi sembra una buona idea – E Nico si diresse a passi grandi verso di lui.
    Per un attimo temetti che il ragazzo avrebbe fatto del male a Nico. Poi mi ricordai che era cintura nera di karate, cintura verde di Judo (aveva iniziato dopo) e faceva un corso di autodifesa una volta a settimana da almeno un anno. Decisamente non era il tipo con cui fare a botte. Soprattutto in un luogo pieno di gente come il torneo.
    Seguimmo il nostro amico.
    - Scusa, non posso fare a meno di notare che tu ci stai seguendo – disse Nico al ragazzo. Certamente il suo tatto non era dei migliori.
    Il ragazzo aveva i capelli neri corvini tagliati corti, una canottiera viola scuro con sopra una bambola wo-doo e un paio di jeans lunghi.
    I suoi occhi neri erano strani, sembravano quasi vitrei, come se non fosse presente mentalmente; ma rispose come se non avesse problemi:
    - Si, vi stavo tenendo d’occhio – Bene a sapersi – e non ho potuto fare a meno di notare che c’è qualcosa di speciale in voi. Comunque sappiate che da oggi, da questo torneo, comincerà la rivoluzione. E voi non potrete fare niente per fermarla. – Feci per chiederle cosa intendesse dire, quando prese a correre e scomparve nella folla. Nico e Michele provarono ad inseguirlo, ma lo persero di vista.
    - Potrebbe essere dovunque – esclamò Michele quando ritornarono
    - Ma secondo voi cosa intendeva dire? – domandai
    - Probabilmente niente, si sarà fatto di qualcosa prima di venire qui – concluse Nico.
    Eppure i suoi occhi non erano per niente rossi, anzi.
    Il torneo iniziò prima che potessi farmi prendere dal panico da un flusso di pensieri sul significato di quelle parole.
    La prima partita fu contro un Sirenide. Vinsi facilmente il primo duello; mentre il secondo fu più sudato, ma me la cavai comunque.
    Poi venne il turno di Hieratic Ruler. Purtroppo, dopo aver vinto il primo duello, persi i successivi perché riuscì a farmi entrambe le volte OTK.
    Il terzo duello, tuttavia, successe una cosa strana. Ero contro un ragazzo di circa diciassette anni, vestito con una maglietta di Abercrombie e un paio di bermuda blu in tinta. Era abbastanza alto, con i capelli castano chiari e gli occhi… gli occhi erano terribilmente inquietanti. Erano proprio come quelli del ragazzo strano di prima, sembravano persi, distanti. Cercai di non farci caso:
    - Piacere, io sono … -
    - Lo so chi sei – parlò prima che finissi la frase – sei Ginevra e devi essere sconfitta. Ora inizieremo un duello in cui uno di noi dovrà abbandonare questo mondo. -
    Feci per chiedere qualcos’altro, ma tutto intorno a me, il mondo cadde. Sprofondò nel buio e mi ritrovai sola con quel ragazzo. Eravamo sperduti in mezzo al nulla.
    - Dove siamo? – Domandai terrorizzata
    - Diciamo che stiamo viaggiando nei nostri subconsci. Ora metti il deck nel dueling disk e duella. – La sua voce era diversa. Sembrava che un’altra si sovrapponesse alla sua. Una voce quasi femminile, ma con un tocco che mi fece accapponare la pelle. Quella voce non era umana.
    Pensai a quello che mi aveva detto. Poi notai un dueling disk a terra; come quelli dell’anime di yugioh. Il mio era simile a quello di Akiza, la Rosa Nera della serie 5D’s.
    Probabilmente stavo sognando, ma in tutto ciò, c’era qualcosa di reale.
    Lo presi in mano, lo infilai e ci misi dentro il deck.
    - Iniziamo! –

    Ginevra 8000
    Ragazzo 8000

    Ginevra - Dimmi come ti chiami!
    Alessandro – Tu puoi chiamarci Alessandro. Anche se a breve conoscerai il nostro vero nome. Comunque inizio il duello. Attivo un giorno di pace, poi fascino dell’oscurità, con la quale pesco due carte e bandisco dalla mano Yubel – Terrore Incarnato.
    Al sentire il nome di quella carta un brivido mi scosse. C’era qualcosa in quella carta che aveva a che fare con lui.
    Alessandro – poi attivo sepoltura sciocca che mi consente di spedire al cimitero… indovina un po’? Yubel!


    Capitolo 4: Colpo di Scena! -Ginevra-
    Ginevra 8000
    Alessandro 8000

    Alessandro – termino il turno dopo aver posizionato un mostro coperto.
    Tutto era molto inquietante. La carta coperta di dimensioni gigantesche, la lapide che era comparsa dal nulla… questa in particolare mi aveva dato una brutta sensazione, come se davvero al di sotto ci fosse qualcosa. Qualcosa di cui avrei dovuto aver paura.
    Ginevra – Comincio con Monte Silvania!
    Quando posizionai la magia intorno a me comparvero un mucchio di alberi, piante e fronde verdi e rigogliose. Una tiepida luce penetrava dalle cime delle piante, e sporgendomi per guardare in mezzo vedevo una grande foresta che si estendeva a perdita d’occhio. Certo che quel Dueling Disk non scherzava, con gli effetti.
    Ginevra – Dopodichè, scarto Dente di Leone per poter mettere in cima al mio deck Fogliasceriffo.
    Tutt’un tratto due soffioni giganti comparvero sul mio terreno. Come desideravo.
    Ginevra - Ora attivo super nutriente solare! Sacrifico uno dei due segna-soffione per chiamare in gioco Bocciolo di Fuoco Solitario! Attivo il suo effetto! Sacrifico l’ultimo soffione per evocare dal mio deck… Eremitalbero Silvano!
    All’inizio non successe niente. Poi, Bocciolo sparò un missile segnaletico per aria e il segna mostro volò via. Dal segnale cadde un seme a terra. Dopo pochi secondi di imbarazzo, stavo per chiedermi dove era finito Eremitalbero. Tuttavia mi accorsi che il seme stava crescendo e in un attimo comparve il mio mostro.
    Ginevra – Adesso attivo l’effetto di Eremitalbero! Vediamo un po’? Bene, Spora! Ora pesco una carta e, con una evocazione normale, chiamo Copia Pianta, che mi fa effettuare un’evocazione xyz! Vai Cavaliere Divino Glorioso Drago D’Oro! Ora Cavaliere, distruggi il suo mostro coperto!
    Alessandro – Mangia Livello
    Ginevra - Ti colpisco con Bocciolo e poi concludo.

    Ginevra 8000
    Alessandro 7500

    Alessandro – Ora che ti sei divertita, lascia che ti dimostriamo cos’è il vero panico! Evochiamo Drago delle Macerie che con il suo effetto… hai già capito, ragazzina? Evochiamo Yubel!
    L’essere che sperai di non vedere mai comparve. Era terrificante, con il suo sorriso maligno e il suo occhio in mezzo alla testa.
    Alessandro – Evoco ora Mangia Livello dal cimitero e provvedo ad attivare luce della regina galattica! Evocazione xyz, Numero 107: Drago Galattico Occhi Tachionici! Attiviamo il suo effetto staccando un materiale. Poi, riduciduciamo ancora il livello di Yubel sul nostro terreno per rievocare Mangia Livello! Evocazione xyz! Numero 74: Maestro delle Lame! 107, attacca Felgrand e 74 colpisci Bocciolo!

    Ginevra 5600
    Alessandro 7500

    La fiamma del suo drago superò il mio mostro e mi fece balzare via. Grazie al cielo non faceva male come pensai, era come se ti spingessero con molta forza, ma niente di che.
    Alessandro – Ora, ragazzina, non hai più nessuna possibilità. Non potrai mai ribaltare una partita del genere e rimarrai chiusa nelle tenebre per sempre. E noi potremo evadere da qui. Di le tue ultime preghiere!
    Per poco non scoppiai a ridere. Sapevo che se avessi perso probabilmente non sarei uscita da lì, ma ero sicura di vincere. Il mio deck non mi aveva mai abbandonato nei momenti di difficoltà e di certo non lo avrebbe fatto ora.
    Ginevra - Prima di tutto attivo l’effetto di monte, che mi fa dissotterrare la carta in cima la mio deck! Vediamo un po’? Eremitalbero! Ora posso scegliere l’ordine delle prossime tre carte che pescherò! Ottimo! Tocca a me! Pesco ad attivo… Buco Nero!
    Un enorme vortice comparì al centro del campo e risucchiò tutti i mostri.
    Ginevra – Ti vedo agitato! Ora chiamo in campo Fogliasceriffo che manda al cimitero la carta in cima al mio deck, la quale, casualmente, è Custodibaccelli Silvano! Posso così evocare Bocciolo di Fuoco Solitari dal cimitero, ma non prima di chiamare in campo Saggiasequoia! Poi attivo Bocciolo, che chiama dal mio deck un’altra Saggiasequoia! Bandisco quindi dal mio cimitero Bocciolo, per evocare Spora! Sincronizzo Spora e Fogliasceriffo, e faccio scendere in gioco… Drago Rosa Nera!
    In poco tempo, il mio campo si era riempito. Due alberi giganteschi e un drago rosso cremisi che danzava di fronte a me.
    Ginevra – Adesso attaccate tutti!

    Ginevra 5600
    Alessandro 0

    Tutte le carte tornarono nei deck e per un attimo mi sembrò di non capire più niente. Sbattei gli occhi, ma tra un battito e l’altro, ero tornata al torneo, seduta di fronte ad Alessandro. Lui recuperò il suo deck e se ne andò senza proferire parola. Purtroppo ero troppo stordita per poterlo seguire. Ormai era ora di pranzo e raggiunsi Michele e Nico per mangiare qualcosa. Quando ci sedemmo, raccontai loro di ciò che mi era successo. All’inizio non ci crederono, ma doveva essere che dal mio tono si vedesse che ero seria.
    Decidemmo che ci avremmo pensato dopo, che il torneo stava già ricominciando e non avevamo tempo.
    Il pomeriggio, grazie al cielo, proseguì normalmente. Duellai parecchio, vinsi alcuni duelli e ne persi altri; ma alla fine, né io, né i miei amici ci classificammo abbastanza in alto per avere un invito ai nazionali.
    Alla fine, ci furono le premiazioni dei vincitori e il commentatore, al microfono:
    - Ragazzi, ho grandi notizie! Potreste avere ancora una possibilità di ricevere un invito per i nazionali che si svolgeranno a breve. Infatti, sono stati estratti assolutamente a caso tre di voi che riceveranno una qualificazione per la suddetta gara. -
    - Ed i nomi sono… - continuò.
    Ascoltai i nomi.
    Guardai i miei amici per vedere se avevo capito bene. Se non era tutto un sogno. O un incubo, chissà. L’uomo aveva appena pronunciato i nostri nomi: Michele, Nicolò e Ginevra.


    Capitolo 5: Strane Ragazze all'Orizzonte -Nico-
    Il torneo fu la giornata più incredibile della mia vita. Vinsi qualche duello, ma in generale non mi piazzai molto avanti. Soprattutto perché beccai ben due volte Evilswarm. Ma dico io,con tutti i deck che esistono, proprio quello che gioca Ophion dovevo beccarmi?
    A pranzo, Ginevra venne a dirmi che aveva fatto una specie di duello delle ombre, tipo quelli della prima serie dell’anime di yugioh contro uno che sembrava posseduto da chissà quale spirito. E’ una scemata, Come può succedere? Pensai. Non dissi così. Le dissi che poteva essere vero e collegato con il ragazzo che era scappato. Ripensai tutto il pomeriggio a quanto fosse stata una cazzata la mia frase e che forse avrei dovuto dirle la verità su ciò che pensavo.
    Stavo per farlo quando ci eravamo riuniti alla fine del torneo, ma poi ci furono le premiazioni. E soprattutto il discorso del tizio. Quello mi fece accapponare la pelle.
    Insomma, può darsi che uno di noi potesse essere estratto, ma tutti e tre? Assolutamente impossibile. C’era qualcuno in mezzo. E fu proprio in quell’istante che cominciai a realizzare che forse, la storia di Ginevra poteva, anche se poco, essere vera.
    - Ed ora che facciamo? – Chiese lei. Era sbiancata, non era di sicuro contenta di quella sorpresa
    - Dovremmo innanzitutto sapere come hanno fatto le estrazioni – Esclamò Michele – E poi vedremo, magari potremmo… -
    - Ma la domanda è, accettiamo gli inviti o no? – interruppi io – potrebbe benissimo essere una trappola di quei ragazzi che abbiamo incontrato, ma sono sempre i nazionali, che quest’anno saranno a Lignano Sabbiadoro. Insomma, io non ci sputerei proprio sopra. -
    - Ma perché ci vorrebbero… - iniziò Ginevra
    - Va bene, biglietti accettati – conclusi io. Non mi piacevano le lunghe discussioni per decidere qualcosa. Erano regali, tanto valeva accettarli. E poi che figura avremmo fatto davanti agli altri partecipanti che ambivano al nostro stesso premio?
    Così, ci incamminammo verso casa. Prendemmo il treno.
    Io abitavo a Lomazzo, quindi scesi prima degli altri.
    Ormai erano le otto di sera e stava cominciando a farsi buio. Avevo avuto una giornata lunga, e non vedevo l’ora di tornare a casa a farmi una bella doccia.
    Attraversai la strada e mi diressi verso casa. Quando mi trovai in piazza, però, vidi qualcuno che mi veniva incontro.
    Era una ragazza dai capelli rossi che non avevo mai visto in paese. Indossava un paio di leggins neri con una gonna corta e una canottiera nera.
    Quando fu vicina a me, a circa cinque passi, potei guardarla meglio. Era abbastanza pallida, con le lentiggini e… gli occhi persi nel vuoto, come il nostro amico scomparso al torneo.
    Quando mi fu abbastanza vicina, prese a parlare:
    - Non avreste dovuto accettare il premio. Ora le vostre vite verranno rovinate. E sarà tutto per colpa tua. Tutto il male accade per colpa tua. – Parlava con una voce anormale, meccanica.
    - Chi saresti? Non ti ho mai vista qui -
    - Non importa. Tu verrai eliminato insieme ai tuoi amici. La tua scelta è stata la vostra fine. Ora, lascia che io la anticipi. -
    Feci per chiederle cosa intendesse, ma in un attimo il mondo mi crollò addosso. In un battito di ciglia, eravamo in un luogo completamente buio. Davanti a me c’era lei con un dueling disk. A terra, invece, c’era quello che – intuii – avrei dovuto usare io. Era simile a quello di Jaden, ma rosso. Probabilmente non avevo altre possibilità, quindi presi il dueling disk e inserii dentro il deck.

    Nico 8000
    Ragazza 8000

    Nico – Comincio con formazione di fuoco – tenki. Aggiungi alla mano Barong, lo evoco e posiziono una carta coperta per concludere.

    Incredibilmente, dalla mia magia era uscita una sfera infuocata che ardeva in campo. Barong era comparso dal nulla, e non era una bella vista, considerando che la sua tutina molto aderente lasiciava intravedere le forme del suo fondoschiena. Cercai di non guardarlo e di concentrarmi sulla mia avversaria.

    Ragazza – Attivo Mappa Morfotronica.
    A terra, improvvisamente, comparve una.. beh, una mappa, divisa in settori perfetti; rappresentava un mondo che non conoscevo, un mondo inventato, probabilmente, ma mi misi ad ammirarlo.
    Ero sempre stato appassionato di geografia, di scoprire ed esplorare cose nuove, e senza volerlo, lo dimostravo sempre. Lei se ne accorse:
    Ragazza – Ti piace? E’ il mondo dei mostri di yugioh. Ci finirai presto, se ti interessa. Comunque, evoco Cellulare Morfotronico. Attivo l’effetto e tiro un dado. Sei. Ora posso evocare un mostro rivelato, come Telecomando Morfotronico, che scende in campo in difesa. Attivo l’effetto che mi consente di scartare un mostro, come Radio Morfotronica ed aggiungere alla mano Radio Morfotronica. Attivo ora scatola di rottami che fa scendere in campo dal mio cimitero Radio e mi accingo ad effettuare una Sincronizzazione. Vai, Drago Utensile!
    Un enorme drago meccanico cadde dal cielo. Era veramente gigantesco, e di un giallo accecante.
    Ragazza – Effetto! Te lo dico già scelgo tre Doppio Attrezzo Taglio e Perforazione. Scegline uno.
    Nico – Quello al centro
    Ragazza – Doppio Attrezzo. Lo equipaggio a Drago, e ti schiaccio con il suo attacco! E per fartelo sapere, colpisco anche con Cellulare.

    Nico 6400
    Ragazza 8000

    Ragazza – Concludo posizionando una carta coperta.
    Nico – Non male, ma ti batterò. Evoco un altro Barong e con lui colpisco Cellulare!
    Ragazza – Legame Morfotronico!
    Nico – cazzo. Concludo il turno
    Ragazza – Chi dovrebbe vincere? Attivo Cellulare. Bene, quattro, quindi evoco… Skateboard Morfotronico! Poi attivo Drago Utensile. Scegli, destra, sinistra o centro?
    Nico – Destra
    Ragazza – Doppio Attrezzo. Lo equipaggio a Drago, poi sposto Cellulare in difesa e per la mappa, tutti i mostri morfotronici ricevono 300 atk. Attacco con tutti e due i miei mostri.

    Nico 3200
    Ragazza 8000

    Ragazza – Cosa farai ora che sei con le spalle al muro?


    Capitolo 6: Luna Park? -Nico-

    Nico 3200
    Ragazza 8000

    Ero davvero con le spalle al muro. Due Garunix in mano e nessuno Yaksha non aiutavano per niente. Avevo un cerchio dei re del fuoco coperto, ma pochi bersagli utili. L’altra carta era Fenice Sacra di Nepthys, che ovviamente era inutile come contro Artifact, cosa che avevo constatato quel giorno al torneo. L’unico lato positivo era che non avevo più davanti il sedere di Barong, anche se il Drago Utensile non era proprio una bella vista.
    “beh, è stata una bella vita. A questo punto, credo sia ora di credere nel cuore delle carte, almeno una volta nella vita, tanto per provarci.” Pensai mentre mi accingevo a pescare.
    Nico – Pesco dal deck!
    “ Cazzo, dovrei crederci più spesso al cuore delle carte” pensai.
    Nico – Evoco Soldato Allenatore Lupoabbaia! Richiamo dal mio cimitero Barong, poi effettuo un’evocazione xyz! Vieni a me, Numero 101: ARCA Onore Silente! Attivo il suo effetto! Prendo come materiale il tuo Drago Utensile! Adesso attacca ARCA! Distruggi Skateboard Morfotronico!

    Nico 3200
    Ragazza 6700

    Nico – Ora termino il turno.
    Ragazza – Ora che hai distrutto il mio mostro sei contento? Io fossi in te aspetterei a cantare vittoria. Sposto in attacco Cellulare e uso il suo effetto. Il dado fa uscire 3. Ma guarda, Skateboard Morfotronico! Lo evoco in difesa. Poi gioco uno Skateboard dalla mano, e attivando l’effetto di un Congegno Cacciavite sposto lui e Cellulare in difesa. Ora in totale la Mappa ha 4 segnalini, che equivalgono a 1200 punti di attacco in più per ogni morfotronico. Sai, temo che al prossimo turno dovrai arrenderti comunque. Non mi puoi attaccare e i miei mostri non possono essere distrutti in battaglia. Arrenditi!
    Nico – Aspetta, ho ancora un turno da giocare. E ti garantisco che non sarà l’ultimo. Pesco dal deck!
    Il cuore delle carte funzionò ancora.
    Nico – Ma guarda, ho pescato Blaster! Lo scarto insieme a Garunix, per distruggere uno Skateboard! Poi bandisco due Barong dal cimitero per evocarlo! ARCA, attacca l’altro Skateboard! Termino il turno!
    Ragazza – Non può essere! Sposto in attacco Cellulare e tiro il dado. Il risultato è… 4! Vediamo un po’?
    La sua faccia rabbrividì quando vide le carte.
    Nico – che c’è? Nessun mostro?
    Ragazza – Si che c’è! Evoco Lanterna Morfotronica in difesa. Concludo il turno.
    Nico – prima che inizi il mio, Blaster deve tornare nella mia mano. Pesco! Scarto Blaster e l’ultimo Garunix e distruggo Lanterna; poi bandisco Fenice dalla mano e Lupoabbaia dal cimitero per rievocarlo! Chiamo poi in gioco Fratellanza del Pugno di Fuoco – Orso! Spacco Tenki e distruggo Cellulare! Legame morfotronico non ha più effetto, quindi posso attaccare con tutti!

    Nico 3200
    Ragazza 200
    Nico – Poi, attivo la carta che avevo coperto a inizio partita! Cerchio dei Re del Fuoco! Distruggo Blaster per fare spazio a Garunix! Attacco finale!
    Nico 3200
    Ragazza 0

    Ragazza – Anche se sono stato sconfitto noi continueremo a tornare. Non puoi ucciderci per sempre, Nicolò! E ricorda, la fine tua e dei tuoi amici sarà solo colpa tua!
    Non avevo pensato che potesse essere un maschio. Era ovviamente una femmina, e la voce robotica era di sesso dubbio, ma mi pareva scontato. Chissà chi poteva essere. Ma soprattutto cosa intendeva dicendo che sarebbero tornati? Loro chi? Forse parlava dei suoi amici dagli occhi inespressivi, ma sinceramente non mi pareva un grande problema, non erano aggressivi. Fu l’ultima sua frase che mi turbò. La fine dei miei amici sarebbe stata solo colpa mia. Di cosa stava parlando?
    Sinceramente, non ci credevo, ma qualcosa in me mi diceva di stare attento.
    Mentre pensavo queste cose, mi accorsi di essere tornato in piazza. La ragazza era scomparsa e non c’era nessuno in giro per strada.
    Ormai era buio, dovevo essere a casa da un po’. Mi rimisi sulla strada ripensando all’accaduto.
    Il giorno dopo, tornai a Como. Avevamo in programma di incontrarci, fare un giro e poi nel pomeriggio saremmo andati al luna park. Come al solito, l’idea di andarci non mi emozionava, ma quella mattina in particolare mi sentii agitato, c’era qualcosa che mi diceva di non andarci. Effettivamente, tutte le cose brutte succedono nei luna park o nei circhi. I pagliacci in particolare sono la fonte di molti problemi ai protagonisti dei film.
    Ma che cazzo dicevo? Da quando facevo questi discorsi? Dovevo smetterla e basta.
    Mi misi la mia canottiera nera con sopra un teschio e un paio di pantaloni corti, neri pure quelli.
    - Nico, vai a Como? – Mi chiese mia mamma quando stavo per uscire.
    - Si, perché? –
    - Non ti andrebbe di portare anche tuo fratello Tommaso? -
    - Come mai? -
    - Sai che anche lui vuole andare al luna park, portalo tu, no? -
    Ma perché? Perché dovevo portarmi dietro pure mio fratello? Probabilmente mi avrebbe fatto passare tutto il pomeriggio sul bruco-mela.
    - Va bene, ma digli di prepararsi in fretta che il treno arriva tra poco – Ovviamente.
    Tommaso era… beh, troppo felice. Un po’ come Michele, ma più piccolo e agitato. Aveva come me i capelli neri tenuti abbastanza lunghi, neri pure quelli e una carnagione olivastra. Insomma, un me di otto anni.
    Prendemmo il treno delle 10.35 e in poco arrivammo a Como.
    Dovevamo trovarci di fronte al Play Time e poi ci saremmo diretti in centro per fare una mezza colazione.
    Quando scendemmo dal treno, guardai oltre i binari. C’era una donna vecchia e bassa, sarebbe potuta essere mia nonna. Aveva uno scialle nero e i capelli grigi facevano sembrare che avesse una cuffia in testa.
    C’era un solo problema. Ci stava osservando.


    Capitolo 7: Non riconosco una bella ragazza -Michele-
    La giornata era partita bene. C’era un bel sole, mi ero svegliato alle nove, avevo dormito bene e il bus non era né in ritardo né in anticipo.
    Mi ero vestito con la mia maglietta preferita: blu scuro, con sopra delle equazioni d’onda. Certo, a gente normale non sarebbe sembrato niente di che, ma a me piaceva un sacco, anche perché me la aveva regalata la ragazza che mi piaceva.
    Ero arrivato al ritrovo, davanti a casa di Ginevra in orario e stavamo aspettando Nico seduti su una panchina. Era davanti ad una piazza con una chiesa fuori dal centro di Como, ma non avrei saputo dire se era ancora utilizzata. Nella piazza c’erano tre panchine e degli alberi dal fusto piccolo, simili ai ciliegi, ma con le foglie verdi. Soffiava un vento leggero che rendeva l’afa di quella giornata estiva più sopportabile.
    Sembrava una giornata perfetta.
    Lo sembrava, infatti.
    Ad un tratto, vedemmo arrivare di corsa Nico con suo fratello Tommaso. Il maggiore era trafelato, sconvolto, mentre Tommy aveva la faccia di uno che non ha capito bene il perché di quella corse fuori programma.
    - Ragazzi, ci sta inseguendo! – Esclamò
    - Chi? – scattammo all’allerta
    - La vecchietta! – Io e Ginevra ci guardammo interdetti.
    - Chi scusa? – Domandai
    - Una vecchietta che c’era alla stazione, stava guardando me e Tommaso quando siamo arrivati e ha cominciato a seguirci, perciò, appena ho potuto ho preso Tommaso e ho iniziato a correre -
    - Ma aveva gli occhi vitrei? – Domandai
    - Ehm… non so, non ci ho fatto caso -
    - E allora perché hai corso fin qui? – Domandai, senza pretendere una riposta – Magari le ricordavi soltanto un nipotino -
    Nico non sembrava contento delle nostre conclusioni.
    - Eppure sono sicuro che volesse qualcosa da me. E non voleva darmi la mancia. -
    - Dai, su, Nico lascia perdere, te lo sarai sognato – concluse Ginevra – Ora non pensarci e rilassati, che tra poco andremo al Luna Park; non vorrai mica rovinarti il pomeriggio? -
    Lui annuii poco convinto.
    La mattina girammo per Como nei negozi ad accompagnare Ginevra a fare shopping e facemmo un salto al Play Time per comprare un paio di buste. Anche Tommy giocava a yugioh, ma non era al livello di partecipare ad un torneo. Magari qualche anno più tardi…
    Tutto sommato avrei potuto portarmi dietro il deck, avremmo potuto giocare assieme prima di pranzare.
    A mezzogiorno e mezza, andammo al Mc Donald, ovviamente pieno, a spaccarci di panini prima di andare al Luna Park e vomitare tutto. Eravamo seduti ad un tavolo vicino alla porta, tra noi e la strada c’era solo un vetro e potevamo vedere fuori.
    Ad un tratto, mentre addentavo il mi Mc Chiken, Nico sobbalzò.
    - Ragazzi…. È lei… -
    All’inizio né io né Ginevra capimmo. Tommaso era assorto a giocare con la sorpresa dell’Happy meal e non si era accorto di nulla.
    Guardai fuori. Una vecchietta ci stava osservando e bussava con il dito sul vetro verso di noi. Indossava uno scialle nero e una gonna verde marcio. I capelli erano grigi, ricci e corti e… aveva gli occhi vitrei, come dei nostri precedenti incontri. Tuttavia non sembrava avercela con noi.
    - Ragazzi? Non è che mi fareste posto al tavolo? – Diceva da fuori dal ristorante, come se fosse nostra zia.
    Lei iniziò a camminare lentamente verso la porta e io guardai i miei amici. Avremmo ascoltato quello che aveva da dirci e se si fosse reso necessario avremmo iniziato a correre. E poi,non avevamo un deck, non poteva obbligarci a duellare.
    Dopo poco, la donna si sedette su una sedia vicino a noi. Fece fatica ad arrampicarsi, perché era bassa, ma nessuno di noi la aiutò. Nessuno aveva il coraggio di toccarla, nemmeno Tommaso, che probabilmente non sapeva niente delle persone dagli occhi vitrei.
    Quando si sistemò prese a parlare:
    - Dunque, come state? – Aveva un tono gentile, che andava in contrasto con il suo volto perso nel vuoto
    - Chi sei? Cosa vuoi da noi? – Tagliò corto Nico
    - Oh, come dite voi? Bando alle ciance? Va bene, cominciamo dal principio. Tutti voi sapete giocare a Yugioh. Come immagino abbiate notato, recentemente, avete duellato con degli avversari… non umani. -
    - Come te? – Domandò Nico
    - Esatto – rispose – anche io non sono umana. Tuttavia non mi piace prendere il controllo di esseri umani, è una cosa che trovo ripugnante. -
    - Come, scusa? – Chiese Ginevra
    - Nel senso che non è carino prendere il corpo di qualcuno. Ora, avete un’idea di ciò che potrebbe essere ciò che avete affrontato? -
    - Mostri? – rispose Ginevra – Mostri di Yugioh -
    - Esattamente. Io stessa, sono un mostro. Vedete, in questi giorni, sta accadendo qualcosa di incredibile nel Mondo delle carte; mostri che sono sempre stati pacifici o che hanno sotterrato le asce da guerra stanno tornando ad attaccare. Recentemente i mostri morfotronici hanno colpito la Grandiosa Torre del Libro di Magia. -
    - E questo cosa c’entra con noi? – Domandai. Assurdamente, stavo credendo a quello che mi stava dicendo, forse per tutto quello che avevamo passato negli ultimi giorni.
    - C’entra parecchio. Sembrerebbe che i mostri stiano cercando di impossessarsi degli umani come ho fatto io per arrivare al mondo mortale. Non ho idea di cosa vogliano fare, ma state certi che noi mostri non facciamo nulla senza un motivo ben preciso. Tra l’altro, sembrerebbe che alcuni mostri vi stiano perseguitando. O sbaglio? -
    - Hai ragione, io stesso ho duellato con una ragazza che usava un deck Morfotronico – Disse Nico.
    Io e Ginevra lo guardammo malissimo. Avrebbe potuto dircelo, no? Decidemmo di rimandare il discorso
    - Ecco, quello che accade nel Mondo delle Carte si ripercuote anche qui. Aspettatevi altri attacchi. -
    - Ma come mai cercano noi? – Chiese Ginevra. Domanda più che sensata.
    - Non ne ho idea, so solo che siete speciali, ma non capisco perché i mostri vi vogliano sconfiggere a duello -
    - Ma aspetta – interruppe Nico – Come mai dovremmo fidarci di te, che anche tu hai gli occhi vitrei? Potresti attirarci in una trappola -
    - Domanda corretta. Perché dovreste fidarvi di me? Perché io sono Minerva. -
    All’inizio non capii cosa intendesse. Minerva chi? La dea Romana?
    Poi ebbi l’illuminazione. Per così dire.
    - Minerva… Fedele della Luce? -
    - Esattamente. Direi che potete fidarvi di una che si trova in un vostro deck. Comunque, sappiate che non è sicuro andare in giro senza i vostri deck. Se doveste essere sfidati e non aveste nemmeno le carte per duellare, lo scambio avverrebbe senza che possiate opporre resistenza -
    - Che scambio? – Domandai
    - Spero che non lo scopriate. Ad ogni modo, Temo che questa signora non riesca più a sopportarmi. Temo di doverla lasciare. – Detto questo, chiuse gli occhi e svenne a terra. Stavamo per chiederci cosa fare, quando vedemmo tre Deck Box sul tavolo. Strano, prima non c’erano. Guardammo dentro. Un deck Re del Fuoco, un deck Silvano e, per ultimo, un deck Fedele della Luce. E la prima carta era proprio lei. Minerva.


    Capitolo 8: Perdo tutti al Luna Park -Ginevra-
    Ecco, aveva trovato il modo di ingabolarci ancora in questa storia dei mostri di yugioh. Ma era troppo chiedere di tornare alla mia vita normale? Quella mattina avevo segretamente sperato che sarebbe andato tutto normalmente, che non ci sarebbero state persone possedute da chissà quali spiriti che ci avrebbero chiesto di duellare. Si,insomma, fino a pranzo non ci avevano chiesto ancora nessuna partita, ma era stressante anche il sapere che prima o poi sarebbe accaduto.
    Quando vidi il mio deck sul tavolo ebbi l’impulso di lasciarlo lì, o anche di buttarlo a terra e calpestarlo. Poi mi ricordai di due cose:
    1- Quelle carte non costavano proprio poco, magari era il caso di non distruggerle
    2- Minerva ci aveva messi in guardia che se non avessimo potuto accettare la sfida avremmo perso automaticamente.
    Tutte buone ragioni per portare quella scatoletta di plastica verde con me.
    - Ora cosa facciamo? – Domandai – Andiamo al luna park o facciamo un giro per…-
    - Andiamo al luna park – mi interruppe Tommaso.
    Alla fine, cosa sarebbe cambiato? Ci avrebbero comunque trovati e avremmo duellato.
    Cercai di non mostrare la mia ansia:
    - Va bene, andiamo a divertirci! – Dissi cercando di ostentare entusiasmo.
    Prendemmo il bus che portava verso Albate, che è un paese sulla strada per Como.
    Fondamentalmente, Albate è un paese fatto addosso ad una strada, e tutto ciò che serve è attorno ad essa.
    La piscina? Sulla strada.
    Il campo di atletica? Sulla strada.
    La scuola? Su una strada raggiungibile dalla strada.
    E su quella strada c’era pure lo spiazzo dove si trovava il Luna Park.
    Il posto, in realtà, non mi era mai piaciuto. Ho sempre avuto il terrore delle montagne russe, ma grazie al cielo ero capace di mascherare bene i sentimenti. Non sarei venuta, ma quando me lo aveva proposto Michele… beh, non ho saputo rifiutare; aveva tanta voglia di andarci, tanta gioia, che dirgli di si è stata la cosa più naturale che mi sentissi di fare.
    Ora però non ne ero più tanto sicura.
    - Allora, dove posso andare? – Domandò subito Tommy – Il Bruco Mela? -
    Nico lo guardò malissimo:
    - Non vuoi fare qualcosa di più bello, come quell’ottovolante? – Disse indicando una nave pirata che andava avanti e indietro inclinandosi a novanta gradi. Solo a vederlo mi venne da vomitare.
    - non c’è problema, lo accompagno io, sul bruco mela! – Esclamai. Perlomeno di quella giostra non avevo paura, aveva una sola salita che non superva i cinque metri di altezza, forse potevo farcela a non scoppiare a piangere.
    - Andiamo insieme, poi facciamo il labirinto degli specchi e ci mangiamo una frittella, ok? – Proposi sperando che accettasse.
    - Va beneeeeee -
    - Stai attenta che quello si mangia anche la tua, di frittella. Comunque, sei sicura di non voler venire con noi sulla barca? – Mi disse Nico
    - Nono, andate voi, poi magari ci diamo il cambio -
    Detto questo ci dividemmo.
    Mentre ci dirigemmo verso la giostra, ripensai che Tommaso non aveva fatto una smorfia, nessun commento, ne sembrava turbato da ciò che era successo al Mc Donald.
    Forse Nico gli aveva già raccontato tutto, o forse… no, non era possibile.
    Tutto sommato, passammo un bel pomeriggio. Bruco Mela quindici volte, labirinto degli specchi con tanto di sangue dal naso e frittelle calde.
    Erano ormai le quattro e mezza e pensai che forse la giornata sarebbe stata normale e io avrei evitato di rendermi ridicola davanti ai miei amici.
    Il problema venne appena finimmo le ciambelle. Mi guardai intorno. Nessuno di strano. Diedi però un occhio al cielo. Sereno.
    Eppure, mi sentivo che stava per succedere qualcosa.
    In un attimo, stavo già correndo per cercare i miei amici. Li cercai in lungo e in largo, stando bene attenta a chi mi passava davanti, per essere sicuro che non ci fosse nessuno con gli occhi persi nel vuoto.
    Mi fermai dopo aver corso per cinque minuti. Niente. Erano scomparsi. Non c’era traccia di loro, il che significava che erano stati sconfitti.
    Iniziai a singhiozzare. Non poteva essere successo.
    No, giusto, non poteva. Era troppo presto per disperarmi.
    Mi diedi dei pizzicotti in faccia per riprendermi e guardarmi intorno. Ancora nessuno.
    Poi, mi accorsi di aver fatto una cosa veramente stupida, forse la più stupida della mia vita.
    Cominciai a correre a perdifiato verso il negozio delle frittelle. Avevo scordato Tommaso al tavolo, ed era sotto la mia responsabilità.
    Arrivata al tavolo, mi fermai. Tommaso non era là.
    Mi voltai, disperata, per aver perso il fratello del mio amico. Guardai dovunque, ma non lo trovai. Ecco, li avevo persi tutti e tre. Fu allora che la vidi. Il mio sguardo si posò sulla nave. Sopra di essa,, si trovava una figura, una persona che stava ritta in piedi sulla cima del pendolo grazie al quale la barca oscillava.
    E mi stava guardando.
    In un battito di ciglia, era già davanti a me, a meno di un metro di distanza.
    Rimanemmo qualche secondo ferme a guardarci. Lei era alta, più di me, con i capelli viola legati in una treccia che le cadeva sulla spalla sinistra. Aveva una carnagione chiara e indossava una specie di tuta, come quella che avevano indosso i tributi ne “La Ragazza di Fuoco”, il seguito degli Hunger Games.
    Aveva un mantello fatto con un impermeabile e i soliti occhi vuoti, senza un collegamento con questo Mondo.
    - Eccoti, finalmente. Se stai cercando i tuoi amici, sappi che sono ancora vivi. Per ora. – Aveva una voce quasi normale, grazie al cielo.
    - Chi sei? Cosa Vuoi? – Domandai pretendendo una risposta.
    - Chi sono io non è affar tuo. Cosa voglio? Prendere il possesso di questo Mondo -
    - Vuoi duellare con me? -
    - Non io. Non ce ne sarà bisogno. Se vuoi salvare i tuoi amici, cerca la donna con il volto oscuro e duella con lei. – Detto questo, la ragazza scomparve sotto i miei occhi. Non sapevo che i mostri potessero far fare certe cose agli umani posseduti.
    Cercai di capire cosa volesse dire con “la donna con il volto oscuro”.
    Probabilmente era una trappola, ma non avevo alternative. Incrociai lo sguardo di tutte le donne che vedevo, ma nessuna sembrava posseduta o con uno sguardo oscuro.
    Ad un tratto, passai davanti ad una tenda.
    C’era un cartello con scritto “Madame Noir, la donna che vede il futuro”. Noir significava nero in francese. Era chiaro, era lei.
    Scostai la tenda ed entrai in quel mondo nascosto.
    C’era un tavolo con due sedie e su di esso una sfera di cristallo. Su una sedia c’era una donna incappucciata che guardava in basso. Mi sedetti e guardai la sfera. Ebbi un sussulto. In essa viaggiavano le immagini dei miei amici, come dei ricordi lontani.
    - Benvenuta, Ginevra – mi disse senza guardarmi – Ti stavamo aspettando –
    In quel momento, si tolse il cappuccio e alzò lo sguardo. Ecco a cosa si riferiva la ragazza. Il volto oscuro.
    La faccia di quella donna era Necrovolto.


    Capitolo 9: L'Uomo Color Canarino -Michele-
    Ero al mio primo duello con un mostro di yugioh. Io e Nico eravamo al Luna Park, quando ci siamo divisi per un attimo e lui era scomparso. Poi davanti a me era comparso quell’uomo. Indossava un completo giallo canarino, era calvo e aveva dei capelli canuti ai lati della testa. Era in carne, e stava gobbo, ma nonostante ciò, era comunque molto alto.
    Avrà avuto più di cinquant’anni e, ovviamente, aveva gli occhi inespressivi.
    - Cosa vuoi da me? – Gli domandai non appena i nostri sguardi si incrociarono. Sempre che si possa dire così.
    - Noi non vogliamo niente da te. Ma si dia il caso che il tuo amico Nicolò sia un po’ nei guai e che l’unico modo che tu hai per salvarlo è.. -
    - Duellare con te? – Tirai ad indovinare
    - Con noi – Era leggermente infastidito, come se lo scambiarlo per una persona sola gli creasse dei problemi.
    Non sapevo cosa fare, se duellare o meno. Rimasi fermo un attimo a cercare la scelta migliore, ma lui interruppe i miei pensieri:
    - Fossimo in te deciderei in fretta se duellare con noi. Il tuo amico non durerà molto -
    - Allora duelliamo – Dissi senza pensare.
    Un battito di ciglia, e fu tutto nero. Davanti a me si vedeva solo l’uomo, ma era strano: Il completo giallo canarino sembrava a volte trasformarsi in delle bende da mummia, come se due immagini cercassero di sovrapporsi. La Parte più inquietante, però, era il viso. Era sempre lo stesso, ma era illuminato come una lampadina… come un piccolo sole.
    Ai miei piedi c’era un dueling disk dell’accademia dei duelli, ma con i bordi in oro.
    - Iniziamo – gridò l’uomo.

    Michele 8000
    Uomo 8000

    Uomo - Per prima cosa, posizioniamo due carte coperte, poi evochiamo Alchimista Dimensionale. Attivando l’effetto bandiamo… Bazoo il mangia Anima. Concludiamo il turno.

    Ormai ero abbastanza sicuro di chi fosse il mio avversario. E soprattutto che genere di deck usasse. Mi aveva attirato in una trappola. Sperai che tra le carte coperte non ci fosse QUELLA carta.

    Michele – Pesco. Evoco Raiden e attivo il suo effetto!
    Uomo – Macro Cosmo! Evocchiamo anche un Helios – il Sole Primordiale dal nostro deck. Ora dai, bandisci le carte.
    Guardai. Drago del Giudizio e Lumina, Evocatrice Fedele della Luce. Non poteva andare peggio.

    Uomo – oh, sembra che ora il numero di mostri banditi sia tre.
    Alchimista dimensionale mi guardava con il suo volto inespressivo e davanti a me, Raiden aspettava ordini. Era tutto abbastanza snervante.
    Michele – Ora attacco Helios!
    Uomo – Waboku!
    Michele – devo concludere il turno. Si attiva raiden e devo bandire… Ricarica Solare e Tartaruga Elettromagnetica.
    Uomo – il che porta Helios a 400 atk. Peschiamo, poi giochiamo Genex Alleato Uomo Uccello e bandiamo una carta per l’effetto di Alchimista. Si tratta di Omunculus Dorato, poi Effettuiamo una Sincronizzazione! Vieni a noi, Arcidemone Frammento! Bandiamo ora dalla nostra mano Helios, per chiamare in gioco Helios Duo Megistus! Il suo attacco è 1800 e con lui attacchiamo Raiden. Poi ti sferriamo un colpo diretto con Arcidemone.

    Helios si illuminò e il sole che gli orbitava attorno travolse Raiden e me. Non mi fece male, ma poi arrivò l’arcidemone, che con un pugno mi vece volare via.

    Michele 5200
    Uomo 8000

    Uomo – ne hai abbastanza?
    Michele - Scherzi? Abbiamo appena cominciato

    Ovviamente mentivo, c’erano solo due carte che mi avrebbero salvato da quel pasticcio.

    Michele – Ora pesco. Posiziono un mostro coperto e termino il turno.
    Uomo – Non andrai molto lontano così. Attiviamo Nobiluomo dello Scambio e distruggiamo il tuo mostro! Ryko? Bene, il decimo mostro bandito. Ora, caro il nostro ragazzino, vedrai la luce! Bandiamo Helios, per chiamare in campo… Helios Trio Megistos! Ha un attacco di 3300 punti e ti sferra un colpo diretto!

    Michele 1900
    Uomo 8000

    Uomo – ed ora?
    Michele – Ed Ora Evoco Gorz!
    Uomo – Non importa, perché Attacco di Nuovo con Helios, tu subisci dei danni e un altro mostro viene Bandito!

    Michele 1300
    Uomo 8000

    Michele – Di certo te la cavi
    Uomo – Ce la caviamo

    Si era infastidito per l’ultimo commento. Non gli piaceva essere visto come una cosa sola.

    Michele – E allora, Helios Trio Megistus staccati da quel corpo, se non vuoi essere scambiato per una persona sola!
    Helios – Allora hai capito chi eravamo? Allora smettila di parlarci al singolare!
    Michele – E come mai? Io vedo una persona sola
    Helios – Stai bene attento ragazzo; Noi abbiamo in mano il tuo futuro, stai perdendo il duello, non hai il permesso di essere sarcastico!
    Michele – Ne sei sicuro, Helios?

    Pescai dal mio deck. Ottimo. Gli feci vedere la carta che avevo trovato: Tifone Spaziale Mistico.


    Capitolo 10: D.D. = Due Dipicche -Nico-
    Che giornata del cavolo. Primo: mio fratello non doveva venire con noi al luna park.
    Secondo: la vecchietta che mi ha perseguitato mi ha lasciato il mio deck, così, tanto per poter duellare contro i mostri.
    Terzo: Non mi posso fidare nemmeno delle belle ragazze.
    Ero al luna park assieme a Michele quando vedo una bella ragazza passare davanti a me. Aveva circa la mia età, con i capelli castani che le arrivavano alle spalle. Indossava un paio di jeans corti (Michele avrebbe detto che era una che si faceva ogni ragazzo che incontrava come se non ci fosse un domani) e una camicetta hawaiana azzurro scuro con dei fiori rosa. Mi era passata di fianco e avevo sentito un buon profumo mentre mi sfiorava per evitare la folla.
    Le erano cadute le chiavi dalle tasche. Ottimo.
    Rimasi fermo per un attimo e poi la seguii. Così, per seguirla, scoprire come si chiama, numero di telefono, dove abitava, che scuola faceva e magari cosa pensava dello yugioh.
    Era andata verso il labirinto degli specchi e la avevo seguita.
    - Hey, ciao – cominciai – Queste sono per caso tue? – Le dissi mostrandole le chiavi.
    - Oh si, grazie – mi rispose senza guardarmi
    - Comunque piacere, io mi chiamo Nicolò, mi chiedevo se volessi venire con me e i miei amici a mangaire una frittella – Mi buttai. Mal che vada mi avrebbe detto di no.
    - Sai, non penso di poter venire -
    Eccolo, l’ennesimo due di picche. Cosa mi aspettavo da una giornata del genere?
    - Ma se vuoi, possiamo duellare Nico – Disse girandosi e fissandomi con i suoi occhi vitrei.
    Un battito di ciglia e fu tutto nero. C’eravamo solo io e lei, con un dueling disk ai miei piedi. Era come quello dell’altra volta. La ragazza, ora indossava una giacca nera e.. no, non la stava proprio indossando. Era come se nella mia mente due immagini si stessero sovrapponendo. Vedevo un attimo la ragazza che aveva un buon profumo e un attimo la sua giacca nera e i capelli che avevano una sfumatura color ambra.
    - Chi sei tu? –Domandai
    - Io? Non mi riconosci? Una volta ero una carta usata da tutti! – Era arrabbiata – Non c’era deck in cui non comparivo e sarei perfetta pure ora! Con tutti questi mostri che non possono essere distrutti io sarei perfetta! Ma no, voi giocatori avete deciso di perdere le partite pur di non farmi far parte dei vostri deck ed ora mi trovo qui, duellando contro uno che non mi riconosce. Lui aveva ragione, ci avete dimenticati! -
    - Lui chi? -
    - Non importa, non ti servirà saperlo -
    - Non mi hai ancora detto chi sei! – Sbottai
    - Sono la Signora Guerriera D.D.! Ora Nicolò, duella con me, perché la mia sete di vendetta possa essere placata!

    Nico 8000
    Signora Guerriera D.D. 8000

    Signora – Comincio io! Evoco Sopravvissuto D.D., poi gioco Spaccatura Dimensionale, posiziono una carta coperta e concludo.
    Nico – Vado!
    Spaccatura Dimensionale di prima mano? E adesso come cavolo rimontavo?
    Nico - Attivo Formazione di Fuoco – Tenki, che mi consente di aggiungere alla mano Barong. Poi lo evoco e ti attacco!
    Signora – Prigione Dimensionale!
    Nico – chiudo con una carta coperta.
    Signora – Sacrifico Sopravvissuto per chiamare in gioco Caius! Bandisco così la tua carta coperta
    Nico – addio Forza Riflessa
    Signora – attacco!

    Nico 5600
    Signora Guerriera D.D. 8000

    Signora – Vai, stupiscimi. Ah, Sopravvissuto torna in campo.
    Nico – Vediamo. Attivo il mio Tifone Spaziale Mistico! Distruggo Spaccatura!
    Signora – Tanto non…
    Nico – Vuoi vedere? Assalto dei Re del Fuoco! Chiamo Garunix, poi evoco Fratellanza del Pugno di Fuoco – Orso e con il suo effetto posso distruggere Caius. Attacco prima con Garunix e poi con Orso!

    Nico 5600
    Signora Guerriera D.D. 5500

    Nico – Attivo un’altra Tenki e aggiungo alla mano Yaksha. Concludo il turno. Garunix viene distrutto e si rievoca ne tuo turno distruggendo tutti i mostri in gioco.
    Signora – Posiziono un mostro coperto e concludo.
    Nico – Evoco Yaksha, poi, scarto dalla mano un Garunix e Blaster, con i quali distruggo il tuo mostro!
    Signora – No, non puoi distruggere Signora Guerriera D.D.!
    Nico – invece si! Attacco con i miei mostri!

    Nico 5600
    Signora Guerriera D.D. 900

    Nico – Finirò il duello subito! Attivo Cerchio dei Re del Fuoco! Evoco dal cimitero l’altro Garunix e chiudo la partita!

    Nico 5600
    Signora Guerriera D.D. 0

    Tutto sommato non era stato difficile vincere. Avevo trovato le carte giuste al momento giusto.
    - Non male, ragazzo. Mi hai sconfitta, ma non mi arrenderò. Avremo la nostra vendetta! E tu, che giochi con il fuoco, stai bene attento a non bruciarti, perché sarai tu stesso a passare dalla parte della rivoluzione!
    Quando feci per chiederle cosa intendesse, mi trovavo già al luna park, nel labirinto degli specchi. Chissà poi come ci ero finito li, prima eravamo solo vicini, non dentro.
    Davanti a me, c’era la ragazza che aveva appena duellato con me, che sembrava essersi appena svegliata da un bel pisolino. Mi avvicinai per chiederle cosa ricordasse, e..
    Tump.
    C’era un vetro davanti alla mia faccia e non me ne ero accorto. Lei rise e se ne andò.
    Guardai l’ora al cellulare. Era tardissimo, dovevo recuperare Tommaso e tornare a casa!
    Mi feci strada nel labirinto cercando di non abbattermi sui vetri che incontravo.


    Capitolo 11: Il Bambolotto Assassino -Ginevra-
    Feci un sobbalzo. Il suo volto era più inquietante di quanto ricordassi potesse essere la carta. I tentacoli ai suoi lati si muovevano come verso di me, per afferrarmi e farmi mangiare dal quel bambolotto.
    Il cuore pulsava ad un ritmo lento, ma ad ogni battito mi sembrava di svenire.
    - Se vuoi salvare i tuoi amici, devi duellare con me – Mi disse con una voce che non proveniva dalla sua bocca. Era come se uscisse da dentro di lei, come se il bambolotto non fosse altro che una copertura per il vero mostro. Quello formato dai tentacoli e dal cuore.
    - Va bene, duelliamo -
    Un attimo dopo stavo infilando il dueling disk.
    Nonostante l’idea di duellare con quel mostro mi facesse accapponare la pelle, dovevo farlo per i miei amici.
    Guardai il mio avversario. Ora sembrava che il corpo della donna fosse fatto di nebbia, sembrava quasi inconsistente.
    - Come mai il tuo corpo svanisce? – Domandai
    - Perché siamo vicini al Mondo dei mostri e allora il vero io può mostrarsi prevalendo sull’umano ospite -
    - Siamo vicini al Mondo dei Mostri? -
    - Diciamo che siamo a metà strada. Il vincitore tornerà al Mondo umano, il predente varà un viaggio verso il Mondo dei Mostri. Bando alle ciance, duelliamo. –

    Ginevra 8.000
    Necrovolto 8.000

    Necrovolto – comincio io. Evoco Epuratore della Radianza. Attivo Visioni Future, poi uso la carta magia Assorbimento di Anime. Passo.
    Ginevra – Tocca a me! Evoco Bocciolo di Fuoco Solitario!
    Necrovolto – dovresti bandirlo per Visioni Future, così ricevo 500 life points.
    Ginevra – termino con una carta coperta.
    Necrovolto – Sarà più semplice di quanto pensassi. Attivo Sarcofago d’Oro e bandisco Necrovolto! Ricevo quindi 500 punti per Sarcofago, 500 per Necrovolto e altri 5000 per l’effetto di Necrovolto, che ti ricordo bandisce le prime 5 carte del deck di entrambi i giocatori. Ora attacco con Epuratore

    Ginevra 6.600
    Necrovolto 14.500

    Necrovolto – concludo
    Ginevra – Pesco! Rievoco Bocciolo di Fuoco Solitario, poi scopro Calice Proibito che annulla gli effetti di Epuratore! Uso Bocciolo! Vai Saggio Sequoia Silvano! Uso il suo effetto! Vediamo cosa mando al cimitero? Dente di Leone! Uso ora Super Nutriente Solare! Evoco un altro Bocciolo! Chiamo in gioco un altro Saggio Sequoia! Mando al cimitero… Komusofungo Silvano! Distruggo Visioni Future e poi sferro un attacco con entrambi i miei mostri!

    Ginevra 6.600
    Necrovolto 9.300

    Ginevra – Evocazione xyz! Vai Cosaccodrago! Evoco due Segna-Mostri e ne rimuovo uno per distruggere Assorbimento di Anime.
    Necrovolto – Credi di potermi sconfiggere ragazzina? Evoco Signora Guerriera D.D. Attacco il suo Cosacco!

    Ginevra 6.600
    Necrovolto 8.200

    Necrovolto – Ora, dopo aver bandito il tuo mostro, attivo Spaccatura Dimensionale e concludo il turno
    Ginevra – Pesco dal deck! Evoco Nottecavaliere Silvano e attacco!

    Ginevra 6.600
    Necrovolto 6.400

    Ginevra – sembrerebbe che io abbia rimontato! Chiudo il turno
    Il mio avversario scoppiò a ridere
    Necrovolto – Cosa credi, di potermi battere così, senza che io usi le mie carte migliori? Pesco, poi posso aggiungere alla mano me stesso! Necrovolto! Mi evoco e rimischio nel deck tutte le carte che sono state bandite! Sono 13, quindi l’attacco del mio mostro ora ammonta a 2500! Distruggo Cavaliere!

    Ginevra 6.100
    Necrovolto 6.400

    Necrovolto – Visto ragazzina? Noi mostri sappiamo come si duella veramente! Passo il turno
    Ginevra – forse credi di aver già vinto, ma se non hai notato, ho ancora quattro carte nella mia mano! Ecco che aggiungo la quinta. Attivo Tifone Spaziale Mistico con il quale infrango la tua Spaccatura Dimensionale, poi attivo la magia Carica Anime! Richiamo due Boccioli e due Sequoie!

    Ginevra 2.100
    Necrovolto 6.400

    Ginevra – adesso, attivo Monte Silvania! Scarto Spora e metto in cima al deck Fogliasceriffo! Uso l’effetto si Sequoia e quindi distruggo Necrovolto per l’effetto di Sceriffo. Poi uso i Boccioli: Chiamo in campo due Eremitalberi! Uso gli effetti di tutte le mie tre piante rimanenti.

    Mandai le carte al cimitero. Non mandai al cimitero nessuna pianta.

    Ginevra – Non posso attaccare, quindi termino posizionando una carta coperta.
    Necrovolto – Complimenti, devo ammettere che sei stata brava. Ti concedo la partita

    Ginevra 2.100
    Necrovolto 0

    Peccato, avrei voluto finirlo con le mie mani.
    - Stai attenta – mi disse – perché noi mostri non ci arrenderemo facilmente. Io ho capito perché sono stato dimenticato, non posso farci niente, ma non posso aspettarmi che… oh, niente, lascia perdere. Buona fortuna per il vostro viaggio –
    Volevo chiederle cosa intendesse, che viaggio, ma quando aprii bocca, era già sparito.


    Capitolo 12: Domande Senza Risposta -Michele-
    Il duello con Helios Trio Megistos era finito. Dopo aver pescato Tifone la partita era stata tutta in discesa e avevo chiusi abilmente con Drago del Giudizio. Ero tornato al Luna Park: la gente non sembrava avermi notato scomparire nel nulla, o forse quando duelliamo restiamo imbambolati a fissare l’avversario e tutto accade nelle nostre menti. Sta di fatto che però il duello è reale. Mi guardo intorno. Davanti a me c’era un venditore di zucchero filato dall’aria poco raccomandabile. Ormai si sta facendo tardi, e di persone intorno a me ce ne sono poche, non sarà difficile trovare Nico, Ginevra e Tommaso. Vago per le strade del Luna park per una decina di minuti, quando finalmente vedo Ginevra che esce dal labirinto degli specchi.
    - Ciao Nico! – le gridai per farmi sentire. Evidentemente alzai troppo la voce, perché un paio di persone mi guardarono male, ma da dietro la giostra comparve anche Ginevra.
    Ci trovammo tutti e iniziammo a raccontare di ciò che era successo. Cominciai io parlando dell’uomo vestito di giallo che in realtà era Helios, poi Nico ci spiegò della Signora Guerriera D.D. e infine Ginevra con Necrovolto.
    - Mi aveva detto che vi avrei liberati se la avessi sconfitta – disse poi Ginevra – ma voi non eravate in trappola… cioè, non avevate ancora perso -
    - Già, mi pare che anche la mia avversaria mi abbia detto qualcosa di simile – si accorse Nico – ma come mai dirci delle bugie? -
    - Forse per spaventarci – ipotizzai – o magari credevano già di averci in pugno -
    - Aspettate, ho scoperto una cosa: avete presente quando duellate contro i mostri? Con me, Necrovolto sembrava assumere la sua forma… come se il corpo della persona ospitante svanisse – si ricordò Ginevra
    - Anche con me è successo – confermai – a Helios brillava la testa -
    - Ma Necrovolto ha anche detto qualcosa… che eravamo vicini al mondo dei mostri -
    - Come quello che mi ha detto la ragazza con il deck Morfotronico, mi ha mostrato la mappa del mondo dei mostri e poi mi ha detto che ci sarei finito presto… - concordò Nico.
    Un lampo mi attraversò il cervello.
    Tutti i tasselli fino ad ora ottenuti si stavano sistemando. Ecco cosa volevano i mostri!
    - Ragazzi, ho capito! – esclamai – Vi ricordate che Minerva ci aveva parlato di uno scambio? Ecco, credo che intenda il viaggiare nel Mondo dei Duelli. Insomma, che se veniamo sconfitti facciamo a cambio con un mostro che prende il controllo del nostro corpo. -
    - Ma come mai i mostri vogliono proprio noi? Non sarebbe più facile sconfiggere tutti quelli che non hanno un deck e non sanno duellare? – Chiese Ginevra
    - Non saprei, forse gli serviamo a qualcosa… -
    - Aspettate un attimo, ma che fine ha fatto mio fratello? –Domandò Nico di soprassalto.
    Effettivamente non ci avevo pensato: da quando ero tornato non lo avevo più visto; era con Ginevra.
    La guardammo e lei diventò tutta rossa, come un pomodoro.
    Fece per dire qualcosa, quando Tommaso comparve all’improvviso. Sembrava che non fosse successo niente.
    - Dove eri finito? – chiese sgarbatamente Nico.
    - Ero in bagno -
    Lanciai un’occhiata a Ginevra che sembrava sconvolta. Decisi che ne avremmo parlato dopo. Ormai stavamo facendo tardi per prendere i bus e ce ne andammo da quel posto. Io salutai i miei amici e presi la linea C52, l’unica che portava a casa.
    La sera, prima di andare a letto, chattai con Ginevra per scoprire esattamente cosa era successo. Aveva omesso dalla sua storia la parte della “scomparsa” di Tommaso e della ragazza che si teletrasportava. Decisi che l’indomani avremmo fatto il punto della situazione e avremmo deciso cosa fare. C’erano troppe domande su ciò che stava succedendo:
    Che fine aveva fatto Tommaso? Perché i mostri vogliono proprio noi? Cosa vogliono fare, esattamente? Come mai non prendere il controllo di tutte le persone che non sanno duellare, per poter controllare la maggior parte delle persone? O magari lo stavano già facendo, si stavano solo preparando per l’attacco finale o cose del genere.
    E poi c’erano gli inviti per i nazionali, perché proprio a noi tre?
    Mi stesi sul letto mentre cercavo le risposte a quelle domande e mi addormentai in mutande con i capelli bagnati dalla doccia.
    Ovviamente, il giorno successivo mi ero ammalato.
    La mamma mi portò un tè per colazione e mi raccomandò di stare a letto. Certo, proprio quando era necessario che parlassi con i miei amici.
    Verso le dieci del mattino vomitai.
    Decisi che quella giornata, l’influenza avrebbe avuto la meglio, avrei parlato con gli altri nei giorni successivi.
    Tra l’altro, mancava davvero poco ai nazionali, a cui non sapevo ancora se partecipare o no.
    Passai la giornata a cercare di riordinare le idee e trovare le risposte alle mie domande, che però non arrivarono.


    Capitolo 13: Campionati Italiani! -Michele-
    Era arrivato il giorno dei campionati nazionali. Si sarebbero svolti a Pesaro, nelle Marche.
    Ci siamo trovati tutti a Como la mattina verso le sei e mezza per partire in macchina con la mamma di Ginevra. E’ una donna solare e simpatica; alta con i capelli castani corti fino alle spalle e leggermente mossi. E’ abbastanza in carne, ma non grassa. Di corporatura normale, insomma.
    Non c’è mai stata una volta che non abbia voluto accompagnarci a tornei o da qualsiasi altra parte; non sembra farsi problemi se sua figlia è nerd e gioca ad un gioco di carte rinchiusa in sale con decine di sedicenni pieni di brufoli.
    Effettivamente, tutti e tre siamo una specie di eccezione alla classica immagine che uno si fa dei giocatori di yu-gi-oh.
    Ginevra è brava a scuola, ma non è brutta e le piace l’aria fresca, al contrario di molta altra gente che legge manga e guarda anime.
    Nico è ottimo negli sport, gioca a calcio e fa nuoto, non è mai in casa; mentre io.. beh, non saprei descrivermi, ma non mi sembro il classico nerd.
    Il viaggio durò in tutto quattro ore. Arrivati a Pesaro, raggiungemmo il nostro Hotel: non avevamo badato a spese e avevamo pernottato in un palazzo in riva al mare, con tanto di piscina.
    La mamma di Ginevra avrebbe dormito in una camera singola, mentre noi tre in una tripla al piano superiore.
    Uscimmo dalle stanze per dirigerci verso il luogo del torneo. Pigiai sul bottone per chiamare l’ascensore e, quando questo si aprì,un ragazzo mi piombò addosso.
    - Ahia – esclamai a terra. Avevo battuto la testa a terra, ma a parte quello, non mi ero fatto male.
    - Scusa! - disse il ragazzo che si era appena alzato usando la mia gamba come sostegno. Non era molto alto, i suoi capelli erano color carota ed era pieno di lentiggini in viso. La sua voce era bassa, avrà avuto diciassette anni, e parlava con un accento friulano.
    - Dovresti stare più attento… - lo avvisò Nico sgarbatamente
    - Dai, su, non mi sono fatto niente e mi ha chiesto scusa, non c’è bisogno di scaldarsi – dissi.
    Poi notai qualcosa che gli era caduto dalla tasca: un senga-mostro di Gorz.
    - Aspetta, tu giochi a Yu-gioh? – domandai
    - Si, devo partecipare al torneo nazionale, stavo uscendo dall’albergo quando mi sono ricordato di aver dimenticato a casa il raccoglitore con le carte da scambiare – rispose – comunque ora scappo, ciao! -
    E si diresse verso la sua stanza.
    - Che tipo strano – esclamò poi Ginevra.
    - Bah, un avversario come un altro; spero solo di beccarmelo io per poterlo battere senza problemi -
    - Dai, Nico, non fare così – disse Ginevra – magari poi diventeremo amici. Comunque ora andiamo -
    - Si, certo… -

    ***
    Il capannone del torneo era gigantesco. Il pavimento era tutto blu, ma c’era anche una zona all’aperto, sotto degli ombrelloni per prendere un po’ d’aria e giocare al fresco.
    Andammo verso il banco delle iscrizioni. Mostrammo i nostri biglietti speciali e ci fecero passare senza problemi. Per un attimo avrei giurato che il volto dell’uomo che aveva preso i biglietti si illuminassero.
    Il torneo iniziò poco dopo. C’era un sacco di gente di ogni età, ma c’era qualcosa che non mi rassicurava… un pensiero che si era stipato in un angolino del mio cervello e non lo aveva più abbandonato… E se fosse tutta una trappola? Se i mostri volessero proprio questo?
    Comincia a duellare cercando di non pensarci.
    Il primo avversario giocava HAT.
    Ovviamente non fu uno scontro facile, tutte quelle trappole non aiutano certo un deck Fedele Della Luce, ma, dopo la prima sconfitta, siddai Decreto Reale e riuscii a chiudere entrambe le partite senza troppi problemi. Nico aveva beccato un Inzektor, aveva quindi vinto facile, dato che Garunix parte se viene distrutto dall’effetto di Calabrone. Ginevra si era trovata con Magidolce. Difficile, ma ci era riuscita, aveva vinto sul 2-1.
    Eravamo nella top 32 ed annunciarono i risultati e gli scontri successivi.
    Ero contro un tale che si chiamava Mattia. Mi sedetti al mio posto ed aspettai che arrivasse.
    Quando ormai avevo perso le speranze e credevo che si fosse ritirato, ecco una spazzola di capelli arancioni che si sedeva sulla sedia di fronte alla mia. Mattia era lo stesso ragazzo che mi era finito contro all’albergo.
    - Hey, ciao, non credevo che ti avrei affrontato – Gli dissi
    - Già, curioso che siamo finiti uno contro l’altro nonostante tutte le persone che partecipano. Dai, forza, duelliamo, Michele -

    Michele 8.000
    Mattia 8.000

    Mattia – Comincia pure tu
    Michele – Va bene. Attivo Ricarica Solare, scarto Jain. Ora chiamo in campo Kuribandito, posiziono una carta coperta e a fine turno attivo il suo effetto: lo sacrifico per mandare al cimitero le prime 5 carte del mio deck.

    Guardai cosa avevo mandato al cimitero. Drago del Giudizio, Wulf, Tifone, Carica della Brigata e Lumina. Poteva andarmi peggio.

    Michele – ora aggiungo alla mano la Carica della Brigata ed evoco Wulf.
    Mattia – Attivo l’effetto di Tidal, Drago Sovrano delle Cascate. Lo mando al cimitero assieme a Fanteria Pesante Atlantica per spedire al cimitero Squadra d’Attacco Atlantica!

    Un deck Atlantico? Come cavolo avrà fatto a passare anche solo il primo round?

    Mattia – Evoco ora Genex Ondina, per poi attivare il suo effetto e mandare al cimitero Cecchino Atlantico e aggiungere alla mano Genex Controllore. Se non ti basta, attivo Cecchino: distruggo la tua carta posizionata. Ora attacco con Ondina e poi posiziono due carte coperte.

    Michele 6.800
    Mattia 8.000

    Michele – non male, ma non basterà un semplice Genex per vincere. Evoco Raiden e..
    Mattia – uso Buco Trappola Senza Fine
    Michele – va bene… Attivo Carica della Brigata, mando al cimitero le prime tre carte del mio deck per aggiungere alla mano Lumina. Poi Evoco Diabolos Raggiodiluce! Attacco Ondina!

    Michele 6.800
    Mattia 6.600

    Michele – Attivo ora l’effetto di Diabolos! Bandisco Wulf!
    Mattia – incateno la mia magia! Chiamata Atlantica! Evoco Squadra d’attacco, Fanteria e Cecchino!
    Michele – termino il turno…
    Mattia – bene, sembra che passeremo al contrattacco.

    E mi fece vedere Poseidra, il Drago Atlantico.


    Capitolo 14: Il Prossimo Avversario? -Michele-
    Michele 6.800
    Mattia 6.600

    Mattia – Ora che è il mio turno, posso evocare sul mio campo il possente Poseidra! Attivo ora la Lancia Proibita su Diabolos, evoco Genex Controllore e poi ti attacco!

    Michele 4.600
    Mattia 6.600

    Mattia – Ti è bastato?
    Michele – Macché, non hai ancora visto nulla! Pesco dal deck, poi chiamo in campo un Drago del Giudizio! Pago mille punti e distruggo tutte le carte in campo!

    Michele 3.600
    Mattia 6.600

    Michele – Ora attivo Sepoltura Sciocca che mi consente di mandare al cimitero Wulf e di evocarlo sul mio campo. Evoco quindi Lyla, Stregona Fedele della Luce e passo alla battaglia, attaccando con tutti!

    Michele 3.600
    Mattia 0

    - Accidenti, sei bravo -
    - Per un attimo ho quasi pensato di perdere, poi ho topdeckato Drago del Giudizio ed è stato facile. Comunque anche tu non sei male. Ma posso chiederti come mai giochi Atlantico? Insomma, non è proprio il massimo… -
    - Diciamo che ci sono affezionato. Comunque, continuiamo il match? -
    Ovviamente vinsi anche la seconda sfida. Al termine ci dirigemmo entrambi verso il punto di ritrovo con Ginevra e Nico.
    Eravamo davanti a un piccolo rivenditore, così, visto che non era ancora arrivato nessuno, ne approfittai per prendere un paio di bustine. Mi andò bene, sbustai Mano di Ghiaccio e Carica Anime.
    Il primo ad arrivare fu Nico, che guardò male Mattia e poi prese a parlare:
    - Come è andata? -
    - Ho vinto contro il qui presente Mattia – risposi.
    Nico non aveva un’aria soddisfatta.
    - E a te come è andata? -
    - Perso alla terza sfida contro un Bujin che casualmente si trova sempre Yamato e Gru di prima mano -
    - Dai, almeno siamo qui, no? -
    - Forse hai ragione – ma non sembrava molto contento.
    Poco dopo arrivò anche Ginevra:
    - Ciao ragazzi! Ho vinto contro un Siciliano che portava Ieratico, è stato parecchio divertente! -
    Raccontammo come era andata a noi.
    - Allora, visto che siamo in sedici aumenta il rischio di finire l’uno contro l’altra. -
    - Speriamo che non accada, sarebbe bello trovarci in finale – esclamai.
    Il turno successivo non eravamo l’uno contro l’altra.
    Io mi ero trovato un Ingranaggiano tosto, ma vinsi entrambe le partite grazie al Drago del Giudizio.
    Ginevra invece era finita contro un Infernity che le aveva dato non pochi problemi, ma era riuscita a vincere alla terza partita.
    Eravamo ancora otto. Mi informai sui deck rimanenti.
    Oltre a me con Fedele della Luce e Ginevra con Silvano, c’erano due Hat, un Magidolce, un Lightsworn Ruler, un Sirenide e un Vylon. O almeno, così dicevano. Era piuttosto strano che un deck del genere arrivasse nella top 64 anche solo dei regionali, figuriamoci nella top 8 dei nazionali. Nei discussi con gli altri:
    - Voi cosa pensate? -
    - Penso che quel tipo abbia molta fortuna – concluse Nico.
    - E se fosse un mostro?- Domandò Ginevra
    - Non so, i suoi avversari non hanno dimostrato sintomi di pazzia o robe del genere -
    - Ma effettivamente non sai cosa accade se qualcuno viene sconfitto. Abbiamo concluso che se perdi un duello vieni scaraventato nel mondo dei mostri, ma non sappiamo né se sia vero né se questo accade sempre. E poi nessuno ha detto che quel tipo ha gli occhi senza pupille. Secondo me è solo molto bravo -
    L’”arringa” di Ginevra mi sembrava molto sensata, ma sentivo che quel duellante era posseduto. Insomma, è difficile arrivare con un deck Vylon ai tornei, dovevi essere pazzo anche solo per provarci.
    In quel momento Mattia arrivò dal bagno e ci zittimmo. Lui non sapeva niente dei mostri e probabilmente non glielo avremmo raccontato molto presto.
    Poco dopo annunciarono i turni successivi.
    Non sapevo il nome del tipo con il deck Vylon, quindi né io né Ginevra sapevamo chi avremmo affrontato.
    Mi sedetti al posto mentre arrivò l’avversario. Grazie al cielo non era un mostro, era il Lightsworn Ruler player. Fu un match combattuto, ma alla fine riuscii a vincere per 2-1. Ero nei primi quattro.
    Mi alzai dal tavolo e mi girai verso la sedia su cui avevo visto sedersi Ginevra. Per tutto il duello non avevo potuto guardarla perché era di spalle rispetto a me e tra noi due c’era un giudice.
    Quando la vidi mi venne un sussulto. Avevo appena scoperto cosa accadeva ai duellanti che duellano contro ai mostri.
    Gli sfidanti si stavano guardando negli occhi, senza prestare la minima attenzione alle carte che usavano con naturalezza. Pescavano e giocavano le carte senza guardarle. Gli occhi vitrei del ragazzo biondo erano fissi ed immobili, proprio come quelli di Ginevra.


    Capitolo 15: La Tigre che Miagola come un Gatto -Ginevra-
    Aveva dei bellissimi capelli. Non sono il tipo che guarda i capelli dei ragazzi prima dei loro occhi, ma con lui non avevo alternative. Per forza, era posseduto da un mostro, non avrei trovato degli occhi molto affascinanti.
    La giornata era andata bene, ci eravamo fatti un nuovo amico e stavo procedendo nel torneo verso la top 4. Dovevo solo battere il prossimo avversario e sarei stata la prima ragazza ad arrivare fino a questo punto ad un torneo nazionale. Non che credo ci fossero mai state ragazze anche solo in top 8.
    Dopo lo Ieratico, deck che di certo non mi sarei aspettata, ora toccava al Vylon player. Non avevo voluto dire che sapevo sarebbe stato il mio avversario per non spaventare Michele e farlo giocare male.
    Mi ero ripromessa che con i mostri sarei stata forte; sarei stata una tigre, per poter dar forza ai miei compagni.
    Mi ero seduta trepidante su una sedia a una decina di metri dietro Michele, pronta all’arrivo di Raffaele, il mio avversario.
    Era arrivato un attimo dopo. Indossava una canottiera nera e un paio di jeans e mi chiesi se non avesse caldo. Avrà avuto circa vent’anni, i capelli corti color oro e.. beh, i soliti occhi persi nel nulla. Peccato, sarebbe stato un bel ragazzo con cui giocare, anche se avevo altri progetti con qualcun altro…
    - Sei pronto? – domandai, cercando di non mostrare l’ansia.
    - La domanda è se sei pronta tu. – Disse prendendomi in contropelo. Non mi è mai piaciuto che qualcuno rispondesse con domande alle mie domande.
    - Certo – dissi, mostrandomi più un gattino impaurito che una tigre.
    Un attimo dopo lui era in piedi a tre metri da me, con un dueling disk al braccio. Avrei voluto sbrigarmi, ma quel tipo se la prendeva con molta calma. Prima finivo e meno possibilità aveva Michele di vedermi giocare.
    Ammesso che duellando in quel posto non sarei scomparsa nel nulla, mi sono sempre chiesta cosa accadesse a chi duella con i mostri.

    Ginevra 8.000
    Raffaele 8.000

    Ginevra – Se non ti spiace comincio…
    Raffaele – si, mi spiace. Tiriamo il dado.

    Estrasse un dado a sei facce dalla tasca dei jeans. Lo lanciò e fece cinque. Lo raccolsi e sperai che la mia solita sfortuna con i giochi d’azzardo non mi avrebbe intralciato anche in quella partita.
    Lanciai. Il dado rotolò per un attimo e poi si fermò. Due.
    Ecco, appunto.

    Raffaele – Evoco Vylon Stigma, poi gioco la carta magia Velo Fotonico, che mi consente di evocare specialmente Cubo Vylon.

    La sua voce, grazie al cielo, non sembrava tanto strana. Solo leggermente alterata, e inespressiva allo stesso tempo, ma non era inquietante come quella di Yubel, per esempio. Eppure mi sembrava che a tratti diventasse bianco e emanasse luce

    Raffaele – Sincronizzazione! Vai, Vylon Delta!

    Dal terreno (se così posso chiamarlo) emerse un’accozzaglia di pezzi di armatura bianchi e oro. Ad un tratto, iniziarono a comporsi per formare il busto di una creatura alata. Ovviamente Vylon Delta. Sotto di esso era presente la sua carta, quindi era in posizione di difesa.

    Raffaele – attivo l’effetto di Cubo! Aggiungo alla mano Corpo di Nebbia! Lo equipaggio subito a Delta, che così non può essere distrutto in battaglia. Posiziono una carta coperta e attivo Delta! Aggiungo alla mano Segmento Vylon.
    Ginevra – Tocca a me! Evoco Bocciolo di Fuoco Solitario, poi attivo il suo effetto!
    Raffaele – Avvertimento Solenne!

    Ginevra 8.000
    Raffaele 6.000

    Ginevra – Posiziono una carta coperta e concludo.
    Raffaele – ora tocca a me. Equipaggio Segmento a Delta, poi evoco Prisma Vylon e sferro un attacco diretto.

    Ginevra 6.500
    Raffaele 6.000

    Raffaele – Concludo aggiungendo alla mano Uniti Resistiamo per l’effetto del Synchro.
    Ginevra – Vediamo… Attivo Carità Silvana! Metto in cima al deck Nottecavaliere e sotto di lui Super Nutriente Solare. Ora chiamo in campo Fogliasceriffo, con il quale rivelo la carta in cima al mio deck: Cavaliere, che consente di mettere in cima al mio deck un Fungo! Evoco quindi specialmente Saggio Sequoia Silvano! Uso il suo effetto che mi consente di mandare al cimitero il fungo in cima al deck e conseguentemente distruggere Corpo di Nebbia! Attacco Prisma usando Saggio Sequoia!
    Raffaele – Prigione Dimensionale
    Ginevra – Uff. Concludo
    Raffaele – Sarà semplice vincere. Evoco Hept e mi accingo ad effettuare un’altra Sincronizzazione! Scendi tra noi, Vylon Epsilon! Pago anche 500 punti per potergli equipaggiare Prisma.

    Ginevra 6.500
    Raffaele – 5.500

    Un colosso bianco discese dal “cielo”. Era grande come un aereo di linea ed emanava bagliori ovunque.


    Raffaele – Ora attacca, Epsilon!
    Ginevra – Catena Demoniaca!
    Raffaele – tanto ormai non hai più alcuna speranza! Concludo il turno aggiungendo alla mano Potere del Mago.
    Ginevra – Tocca a me. Evoco Copia Pianta, poi attivo Super Nutriente Solare! Vieni a me, Bocciolo! Ora sacrifico Sceriffo per chiamare a me Eremitalbero! Attivo l’effetto e mando al cimitero… oh, Fogliasceriffo! Distruggo Epsilon! Concludo ora il turno.
    Raffaele – Fai come vuoi, ma non puoi sconfiggermi! Evoco Soldato Vylon, e lo equipaggio sia ad Uniti Resistiamo che a Potere del Mago! Quindi, dai suoi 1700 punti di attacco sale a 4800! Attacco Bocciolo e per il suo effetto lo sposto in attacco!
    Ginevra – Come?!

    Ginevra 2.200
    Raffaele 5.500

    Raffaele – Ti è bastato? Termino il turno e aggiungo alla mia mano un altro Uniti Resistiamo.
    Ginevra – non male… Ma ti assicuro che non hai ancora vinto. Pesco dal deck! Attivo Eremitalbero! Mando al cimitero… i Piselli, quindi pesco una carta ed evoco dalla mano Saggio Sequoia! Posso anche evocare dal cimitero Cavaliere per l’effetto dei mostri appena mandati al cimitero. Attivo Sequoia… niente, era Kuribandito, ma posso fare ancora qualcosa! Bandisco dal mio cimitero due Boccioli di Fuoco per chiamare in gioco Blaster! Evocazione xyz! Utilizzo il drago e Saggio per poter chiamare in campo Numero 11: Grande Occhio! Prendo il controllo del tuo Soldato, che passa a 4000 punti dato che ora controlli un mostro in meno. Attacca ora, Soldato! Sposta anche in attacco Vylon Delta!

    Ginevra 2.200
    Raffaele 3.200

    Ginevra – Finitelo, Albero e Cavaliere!

    Ginevra 2.200
    Raffaele 0

    - Maledizione. Non avrei mai immaginato che mi avresti sconfitto. Credo che dovrò concederti anche la partita seguente. – Disse
    - Aspetta, dimmi chi sei – lo fermai
    - e anche se te lo dicessi? Va bene, comunque, sono Vylon Omega -
    - Cosa vuoi da noi? -
    - Voglio giustizia. Voglio che nessuno si dimentichi di noi. -
    - Cosa intendi con… -
    Ma era già troppo tardi. Eravamo seduti di fronte al tavolo, e lui aveva recuperato i suoi occhi azzurri. Probabilmente una volta sconfitti i mostri non riescono a mantenere il controllo di un corpo per molto. O forse, semplicemente non voleva farlo.
    - Bravissima! – mi disse Michele. Era seduto su una sedia alla mia destra, praticamente attaccato a me.
    - Grazie, comunque dovrei… - Non feci in tempo a finire la frase che vidi la ragazza che ci fissava.
    Aveva la stessa tuta e gli stessi capelli a treccia dell’ultima volta. Gli stessi occhi.
    Era seduta sul tavolo di fianco, ma nessuno sembrava accorgersi di lei, tranne me e Michele, che quando la aveva vista, aveva fatto un sobbalzo.
    - E tu chi sei? – Domandò lui
    - E’ la ragazza che ho incontrato al Luna Park, quella che mi ha suggerito di parlare con la donna con il volto oscuro – spiegai – cosa vuoi? -
    - Voglio mettervi in guardia. E’ la vostra ultima possibilità, siete ancora in tempo a tirarvi indietro. State per entrare in qualcosa di troppo grande per voi -
    - Ovvero cosa? – domandai stupidamente. Cavolo, a volte non ero capace di fare domande idiote. Non mi avrebbe risposto.
    - Vuoi davvero saperlo? Una rivolta. Ora vi saluto, ma sappiate che la prossima volta che mi rivedrete, sarà perché vi ucciderò -
    E detto questo scomparve nel nulla, come l’altra volta.


    Capitolo 16: Imprevisti! -Nico-
    Entrambi erano riusciti a vincere contro i loro avversari. Mi dispiaceva di essere stato eliminato così presto, ma non mi aspettavo comunque di vincere usando il mio Re del Fuoco. Inoltre, avevo scoperto una cosa interessante riguardo agli avversari che attendevano Michele e Ginevra. Quando arrivarono gliene parlai:
    - Hey Nico, come siamo andati? – mi domandò Michele con un grande sorriso stampato sulla faccia.
    - Hai fatto un paio di errori con le evocazioni Synchro e xyz, ma sembra che tu te la sia cavata, no? Comunque siete rimasti in quattro: voi due, un tipo di venticinque anni che si chiama Fabio che porta HAT e per ultimo un ragazzo di nome Matteo con Dragon Ruler Tour -
    - Dragon Ruler? Pensavo che l’unico deck rimasto che li usasse fosse il Lightsworn Ruler che ho battuto poco fa – disse Michele
    - Credo che la fonte fosse sbagliata. Comunque io farei particolare attenzione a lui, non è posseduto, ma è molto forte. Dovrebbe finire contro Michele. -
    - Bene, vorrà dire che sarà ancora più divertente -
    - Stai comunque attento, usa carte che in genere non ci si aspetta – lo ammonì Mattia – ora che ci penso, cosa intendevi un attimo fa dicendo che “non è posseduto”? -
    Ecco, lo sapevo. Stava iniziando a starmi simpatico dopotutto, magari avrei dovuto evitare di rivelargli dei mostri.
    - Eh… lo usiamo per dire che è forte. Quando uno è forte, noi di Como diciamo che è posseduto – chiarì Michele.
    Santi numi, avrei dovuto insegnargli a mentire come si deve, era diventato rosso come un peperone e si capiva lontano un miglio che se l’era inventata al momento.
    - Oh, d’accordo – Sembrava che avesse abboccato.
    Tempo dieci minuti e chiamarono Ginevra e Michele per le semi finali. Come previsto, lei era contro HAT e lui contro Dragon Tour.
    Guardai i loro avversari. Aveva la barba abbastanza lunga, nera, con un paio di occhiali e non si può proprio dire che fosse magro. Indossava una maglietta di yugioh di chissà quale evento.
    Matteo, invece aveva la nostra età, circa. Capelli ricci castani tenuti a cespuglio, ma non lunghi. Indossava un paio di occhiali con una montatura nera e una maglietta rossa.
    Ginevra non sembrava intimorita dal suo avversario: continuava a recuperare mostri dopo ogni contromossa di HAT. Ogni volta che l’avversario attivava un Buco Trappola, lei era sempre pronta a sostituirlo con qualcuno di più potente. In un certo senso ispirava sicurezza, nonostante fosse in difficoltà non lo dimostrava.
    Alla fine, vinse la prima partita con in campo solo un Eremitalbero.
    Michele, invece, era messo peggio. Stava giocando bene, ma Matteo era sempre una mossa avanti. Uno evocava Drago del Giudizio e al turno dopo l’altro entrava con Cosaccodrago. Usava Buco Nero ma lui aveva Carica Anime per ritornare alla situazione precedente. Di sicuro in quella partita Michele doveva darsi da fare.
    Durante la pausa tra il primo duello di Ginevra, che aveva appunto vinto, andai al bar a prendermi un Hot Dog e dissi a Mattia di tenermi il posto.
    Il bar era dentro l’edificio, ma ci si arrivava un due minuti. Stavo per mettermi in fila, quando vidi una persona con gli occhi vitrei passarmi di fianco.
    Mi voltai verso di lui. Un uomo di circa quarant’anni magro, alto, si dirigeva verso il bagno. Sembrava non avermi visto, così decisi di seguirlo.
    Dentro, si diresse verso il bagno delle donne. O i mostri non sanno la differenza tra maschi e femmine o c’era qualcosa in programma.
    Per un attimo mi maledissi di essermi buttato così inavvertitamente in quella che poteva benissimo essere una trappola.
    Quando fu dentro, si chiuse la porta alle spalle e lo sentii parlare.
    - Non credi che dovremmo solo far loro del male? – Aveva una voce un po’ stridula.
    - No. Più integri sono e meglio sarà. – Era una voce femminile – Dobbiamo dare dei corpi perfetti ai nostri tre signori, poi far loro del male non risolverebbe niente, dobbiamo comunque duellare per possederli. -
    - Credi che poi potremo raggiungere il nostro obbiettivo? -
    - Con i nostri sovrani qui, perdere sarà difficile. Sarà sufficiente trovare il manoscritto e potremo rivelarci nella nostra vera forma. Così la nostra Rivoluzione sarà compiuta. -
    - Ma non potranno liberarsi anche gli altri? -
    - Dobbiamo solo tenere d’occhio il manoscritto. -
    Incredibile. Avevo appena assistito alla spiegazione del loro piano. Non che avessi capito molto, ma era già qualcosa. Cercavano un manoscritto che li avrebbe fatti manifestare. Avrebbero ottenuto le loro vere forme anche nel nostro Mondo? Chi lo sa. Ora dovevamo raccogliere più informazioni possibile.
    Feci un passo verso la porta per andarmene, ma per sbaglio scivolai su una saponetta.
    Per fortuna non caddi, ma mi appoggiai alla porta del bagno delle donne. Ecco, quello era il momento di correre.
    - Chi c’è qui? – gridò la donna
    Corsi verso la porta che sbucava vicino al bar, ma qualcuno mi aveva già afferrato. Mi sbatterono sul water e per un attimo pensai che volessero mettermi la testa in acqua e poi tirare lo sciacquone.
    Mi fecero girare verso di loro mentre mi dimenavo. Lei la ho già vista: parlava con Michele e Ginevra dopo che questa ha vinto il duello contro l’utilizzatore del deck Vylon.
    Da vicino era molto più bella, ma lo stesso inquietante. Con quegli occhi di certo non piace molto. Leui invece è sempre l’uomo di prima.
    - Ma guarda qua chi abbiamo – Esordì lei
    - Ci sono io, se non vi foste accorti di chi avete afferrato e quasi buttato nel cesso -
    - Non fare lo spiritoso, qua siamo noi che abbiamo le redini -
    - Tanto non potete farmi del male – dissi. Meno male che avevo origliato.
    - Da quando ci hai ascoltati? – domandò lui.
    - Credo dall’inizio. Più o meno da quando avete detto che vi serviamo tutti interi. Quindi, se non vi dispiace, io me ne… -
    - Tu non vai da nessuna parte. Forse non possiamo picchiarti, ma abbiamo una’altra arma: duellare –disse lei.
    Avevo un piano, una sorta di piano di fuga, ma dovevo prendere tempo.
    - Aspetta, ma non so nemmeno come ti chiami! – Come se me ne fregasse
    - Non sono affari tuoi. Ora cosa pensi di fare? Duella con me! -
    - Era un’affermazione o una domanda? -
    Mi arrivò un pugno sul naso. Bruciava un po’, ma era proprio quello che speravo.
    - Smettila di prenderti gioco di me! -
    - Aiuto! Signora, mi aiuti, mi stanno facendo del male! – gridai.
    Le facce dei due mostri erano incredule: una donna di trent’anni era entrata in bagno e aveva visto lei che mi tirava un pugno.
    - Oddio, smettetela! – gridò – lasciatelo uscire o chiamo la polizia! -
    Mi alzai facendo finta di coprirmi il naso perché usciva troppo sangue e mi diressi verso gli spalti.
    - Tutto a posto? Dove sono i tuoi genitori? – Mi disse lei
    - Veramente sono qui con degli amici. Comunque grazie signora, ma sto bene, può lasciarmi -
    Mi stava ancora tenendo per il polso. Dato che eravamo ad un torneo di yugioh, probabilmente stava accompagnando il suo, di figlio. Mi spiacque di aver praticamente impedito a quel ragazzo di partecipare a tornei in futuro, dato che lei non sarebbe stata disposta a mandarlo ancora in luoghi dove i ragazzi venivano picchiati nei bagni.
    - Aspetta, andiamo a prendere qualcosa. Ti sanguina il naso? -
    - Non più, ma se mi andasse a prendere un po’ d’acqua le sarei grato -
    Lei si diresse verso la fila del bar. Colsi l’occasione per scappare. Mentre mi dirigevo verso le sedie, notai che degli uomini in borghese stavano facendo domande al tipo che avevo seguito. Della ragazza, invece, non c’era traccia.
    Trovai Mattia seduto dov’era prima.
    - Ci hai messo tanto – mi disse senza guardarmi – non mi dire che hai aspettato di finire il panino prima di venire qui -
    Mentii spudoratamente
    - si, è tutto il giorno che mangi il mo cibo -
    - Vabbè, fai come vuoi. Comunque Ginevra ormai ha vinto anche il secondo round, controlla un Felgrand. Michele invece sta perdendo: Matteo ha in campo Drago Frammento e Specchio Imprigiona Luce. Aspetta un attimo, come mai hai tutto il naso rosso? -
    - Ehm… Sono caduto mentre avevo l’hot dog in mano e sono atterrato sul naso -
    Sembrò pensarci su un attimo, come se, giustamente, non credesse a ciò che ho detto.
    - Va bene, se non vuoi dirmelo non dirmelo. -
    Mi sedetti e guardammo le partite. Ginevra finì con Felgrand, mentre Michele dovette soccombere davanti a Drago Frammento.
    Annunciarono i nomi dei due finalisti: Matteo e Ginevra.
    Ci trovammo tutti ai nostri posti sugli spalti. Decisi che avrei raccontato agli altri del mio incontro al bagno quando Mattia se ne sarebbe andato.
    - Bravissima Ginevra e.. dai, Michele, sei andato benissimo! – esordii. Cavolo, non era da me elargire complimenti; probabilmente c’era qualcosa che non andava.
    In quel momento arrivò da dietro di noi Matteo, l’altro finalista.
    - Cia a tutti – disse – sono venuto qui per dare la buona fortuna a Ginevra e a ringraziare Michele, il nostro match è stato molto divertente! -
    - Grazie – rispose Ginevra –buona fortuna anche a te -
    Tempo quindici minuti e la finale cominciò.
    Eravamo seduti tutti e tre a guardare Ginevra e a tifare per lei. Chi avrebbe mai detto che sarebbe arrivata in finale?
    Al lancio della moneta cominciò lui. Aveva già di prima mano Kuribandito, quindi cominciò subito mandando al cimitero tre Draghi Sovrani. Ginevra tentò di arrivare all’OTK, ma con Silvano non è sempre facile, infatti gli lasciò un migliaio di punti e lui rimontò. Il duello andò avanti in stallo per un po’, fino a quando Matteo non trovò la Tour che gli portò Leviair e gli permise di evocare Combattente Colossale chiudere la partita.
    Al secondo Round, Ginevra si preparò il cimitero egregiamente grazie ai boccioli e a Super Nutriente, tanto che qualsiasi mossa di Matteo risultò vana. Alla fine, lei evocò Oreia e terminò la battaglia con un colpo diretto.
    Uno a uno.
    L’ultima battaglia fu incredibile, piena di colpi di scena. Quando sembrava che uno fosse in vantaggio, l’altro sfoderava una trappola e ristabiliva l’equilibrio. Guardai i loro volti. Entrambi si stavano divertendo un mondo. La partita durò oltre dieci minuti. Alla fine, Matteo pescò Reliquiario del Drago e, grazie a Drago Metallico Oscuro, evocò Blaster e terminò la partita 400 a zero.
    Era finito. Il campionato italiano era finito, e aveva un incredibile vincitore, Matteo.


    I seguenti Capitoli a Pagina 5

    Come sempre, sono bene accette sia le critiche che i commenti positivi (credo siano critiche pure quelle); se volete far parte della fan fic, mandatemi un mp con qualche dettaglio sul vostro personaggio (deck, aspetto, carattere ecc.) e vedrò se inserirvi!

    Edited by Fedele della Luce - 14/7/2014, 21:11
     
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    fin qui non male, ma questa fic rappresenta la tua vita reale? :)
     
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    Io non mi chiamo Michele D:
    Comunque diciamo che mi serviva un ambiente che conosco per partire bene, quindi ho deciso il Play Time dove ogni tanto vado a giocare e Salva, che esiste veramente e davvero non ci capisce niente di yugioh xD.
     
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  4. [Q4] Quadrifoglio Game Team
     
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    Carina sono curioso continuala!
     
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    Il prossimo capitolo sarebbe pronto, sta sera lo posto
     
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    Massì dai, postiamolo subito

    Capitolo 2: Risultato Scontato - Nico -
    La giornata era partita male.
    Uscito di casa mi ero scordato il deck e per poco non avevo perso il bus.
    Appena arrivato avevo duellato con Ginevra e avevo pure perso dopo aver messo in campo Garunix.
    Per non parlare del torneo. All’inizio mi ero beccato un bambino. “vincerò facile”, pensai.
    Col cavolo, che avrei vinto facile.
    E’ partito con un mostro coperto e una carta coperta. Gli faccio assalto dei re del fuoco e attacco. Marshmallon.
    Termino il turno e lui mi scopre Macro Cosmo.
    Sono rimasto per due turni senza far niente e poi mi sono trovato finalmente tifone. Spacco Macro cosmo e vinco, finalmente, dopo aver rischiato di perdere miseramente contro un bambino. Fottetevi tu e il tuo Macro Cosmo del cavolo.
    Il secondo duello mi sono messo di side 2 Muri di Ferro Imperiali e 2 tornadi di polvere. Ovviamente lui non trova niente e ho siddato il mondo per nulla.
    Il secondo match ero contro il ragazzo dal deck Cavaliere. Perdo miseramente entrambi i duelli.
    Terzo match contro Spellbook. Vinco abbastanza facilmente entrambe le partite con riaccendere e con doppio Garunix.
    Poi Michele venne da me:
    - Nico, lo sai che dobbiamo duellare tra di noi? -
    - Come? Io e te? – fantastico, probabilmente avrei perso con due Garunix banditi ad ogni partita.
    Michele continuava a dire che in realtà ero bravo, che me la cavavo, che riuscivo a sbloccarmi sempre da situazioni difficili, ma non mi sembrava mai di fare granché.
    - Si, dai, duelliamo, che voglio vedere se riuscirò a vincere qualcosa – Michele era sempre positivo, allegro, vedeva sempre il lato buono delle cose e delle persone.
    Ci sedemmo al tavolo.
    Il primo duello fu semplicissimo, per lui.
    Mi mandò al cimitero parecchi mostri, tentai di ressarli con riaccendere ma lui spazzò via tutto con Buco Nero. Il secondo lo vinsi io per pura fortuna, Bear di prima mano e parecchie Tenki dietro, assieme a qualche trappola.
    Il terzo duello fu abbastanza combattuto:
    Nico 8000
    Michele 8000

    Michele - Questa volta tocca a me partire. Attivo ricarica solare; scarto Minerva, pesco due e.. beh, lo sai. Attivo ora carica della brigata della luce, con la quale aggiungo alla mano Raiden, Assalitore Fedele della Luce. Lo evoco e mando due carte al cimitero. Concludo e mando altre due carte al cimitero.
    Nico - Evoco Barong. Poi attacco Raiden, che ha 1700 in attacco.

    Nico 8000
    Michele 7900
    Nico - concludo con un paio di carte coperte.
    Michele – Come immaginerai, evoco Lumina, che mi permette, scartando Sentinella Necro, di evocare dal cimitero Raiden! Ora, dopo aver mandato due carte al cimitero, posso evocare tramite sincronizzazione Michael, Arciere Fedele Della Luce. Pago 1000 per bandire una delle carte coperte e poi attacco Barong
    Nico – rispondo con Esplosione di ali della fenice.
    Nico 8000
    Michele 6900
    Michele - Visto che puoi vincere? Concludo il turno
    Nico – mah, di solito ribalti tutto con un Drago del Giudizio a caso. Evoco un altro Barong e bitto con entrambi
    Nico 8000
    Michele 3300
    Nico- Dillo che non ci stai nemmeno provando. Posiziono una carta e concludo.
    Michele – Pesco. Volevi un Drago del Giudizio? Eccolo! Pago 1000 e poi attacco.
    Nico 5000
    Michele 2300
    Michele - Concludo il turno posizionando una carta coperta
    Nico – Si attivano gli effetti dei due Barong, con cui aggiungo assalto e cerchio dei re del fuoco. Attivo assalto dei re del fuoco e chiamo Garunix. Termino il turno e lui viene distrutto.
    Michele - Ora pesco e Garunix si rievoca, giusto? Io rispondo con un mostro coperto
    Nico – Evoco Soldato Allenatore Lupoabbaia e richiamo Barong. Faccio un’evocazione xyz per evocare Dire Wolf. Attacco con quest’ultimo.
    Michele - Cavaliere dell’Alba. Posso mandare al cimitero Felice per evocarla.
    Nico - Attacco con Garunix
    Michele – Tartaruga Elettromagnetica
    Nico - Attivo Lupo. Lo sacrifico e distruggo Felice.
    Michele – Sai, penso che in questo turno chiuderò la partita. Scopro luce del richiamo e aggiungo alla mano due Draghi del Giudizio e Lumina. Evoco il primo, attivo il suo effetto; evoco il secondo e, se non hai altroda attivare, chiudo la partita.
    Nico 0
    Michele 1300
    - Ecco, lo dicevo che avresti vinto tu – Esordii io
    - Forza – mi disse – tu ti sei arreso ancora prima di cominciare! E poi un duello lo hai vinto e stavi per vincere anche quest’ultimo! -
    Incredibilmente riuscì quasi a tirarmi su di morale. Alla fine, ci informarono dei punteggi. Io ero arrivato sesto, mentre Michele terzo e Ginevra addirittura prima, vincendo tutti i duelli, tra cui anche quello contro Michael che era arrivato secondo.
    Erano ormai le sei del pomeriggio e ci incamminammo verso la casa di Ginevra, che era a pochi metri dal Play, per cenare tutti e tre assieme.
    Come giornata non era stata male, ma avrei voluto vincere qualcosa. Michele non aveva sbustato niente, mentre Ginevra – la solita fortunata – aveva trovato Numero 101.
    - Ah, lo sapete vero, che tra due settimane faranno a Milano i regionali? – Ci domandò Ginevra per strada
    - No, non ne avevo idea. Voi andrete? – Domandai
    - Io si – rispose Michele – dopotutto, sarà divertente duellare contro gente decisamente più forte di noi! -
    Ed entrammo in casa, seguendo la scia di ottimismo lasciata dal suo ultimo commento.
     
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    fa subito il terzo :addit:
     
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    È già a più di metà, domani appena posso lo finisco xD
     
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    Capitolo 3: Strani Incontri ai Regionali! -Ginevra-
    Il treno era meno affollato di quanto pensassi. Sebbene fosse praticamente l’ora di punta, io, Nico e Michele riuscimmo a sederci vicini senza cercare i posti per molto.
    Il treno era di quelli nuovi, per fortuna, con i sedili blu e uno scomodo poggia-testa laterale per far addormentare la gente sempre all’altezza sbagliata.
    Michele si guardava intorno con circospezione, come se cercasse qualcuno. Probabilmente voleva evitare di essere visto da gente che conoscevamo, anche se di fatto non aveva motivo di preoccuparsi, tanto potevamo dire di andare a Milano per fare un giro, non era necessario confessare che stavamo per partecipare ad un torneo di yugioh. Sinceramente la cosa non mi turbava, la gente dice chele ragazze sono oche, ma in genere sono i ragazzi che si prendono in giro se qualcuno ha abitudini diverse. Noi preferiamo “occuparci” dell’aspetto. E per noi intendo un mucchio di ragazze di cui non facevo parte.
    Nico invece era nervoso come tutte le mattine, si sedette su di un sedile, prese in mano il suo zaino nero e vi frugò dentro per cercare il cellulare che ovviamente aveva dimenticato. Penso che se facesse le cose con un minimo di ordine (come faccio io) di sicuro non si dimenticherebbe le cose e la sua vita sarebbe molto più allegra.
    Il viaggio durò poco meno di un’ora. Alle nove eravamo arrivati a Milano Cadorna e ci stavamo avviando verso la sede del torneo. Prendemmo il tram ed arrivammo in fretta alla palestra.
    Al di fuori sembrava una normalissima palestra, con solo uno striscione esposto fuori che mostrava a tutti quelli che pensavano di aver sbagliato strada che invece erano al posto giusto. Dentro, invece, era gremito di gente, tutti ragazzi (e qualche ragazza) tra i 15 e i 25 anni. Effettivamente, noi tre, con i nostri 16 anni, eravamo molto più giovani della media.
    C’era un enorme centro scambi e un negozio con bustine che nemmeno io ricordavo, risalenti alla prima edizione. Ovviamente giravano un sacco di carte, soldi e collezionisti pronti a dare di tutto per avere un Drago Bianco Occhi blu della prima edizione. Sempre che non lo abbiano già.
    Ci andammo ad iscrivere al banco delle accettazioni. Mostrai il mio deck perfettamente in ordine e mi dissero di aspettare. Per fortuna, anche gli altri deck erano in ordine, temevo che per sbaglio Nico avesse messo nel proprio deck un riaccendere di troppo.
    Il torneo sarebbe iniziato di lì a mezz’ora. Nell’attesa, sentivo una strana sensazione, quella tipica dei tornei sportivi, o degli esami importanti, quella che ti fa sentire male come se dovessi quasi vomitare, ma che alla fine non hai nulla.
    Riuscii a liberarmi di un paio di carte che non mi servivano e a dare un occhio ai deck che giravano. Ovviamente, era pieno di Artefatti, Silvani, Bujin e Pugno di Fuoco. Ad un tratto, però
    - Hey, avete notato quel ragazzo con i capelli neri che ci sta seguendo? – Chiesi sottovoce ai miei amici
    - Si, da quando siamo entrati non ci leva gli occhi di dosso – rispose Michele – forse dovremmo scoprire cosa vuole -
    - Mi sembra una buona idea – E Nico si diresse a passi grandi verso di lui.
    Per un attimo temetti che il ragazzo avrebbe fatto del male a Nico. Poi mi ricordai che era cintura nera di karate, cintura verde di Judo (aveva iniziato dopo) e faceva un corso di autodifesa una volta a settimana da almeno un anno. Decisamente non era il tipo con cui fare a botte. Soprattutto in un luogo pieno di gente come il torneo.
    Seguimmo il nostro amico.
    - Scusa, non posso fare a meno di notare che tu ci stai seguendo – disse Nico al ragazzo. Certamente il suo tatto non era dei migliori.
    Il ragazzo aveva i capelli neri corvini tagliati corti, una canottiera viola scuro con sopra una bambola wo-doo e un paio di jeans lunghi.
    I suoi occhi neri erano strani, sembravano quasi vitrei, come se non fosse presente mentalmente; ma rispose come se non avesse problemi:
    - Si, vi stavo tenendo d’occhio – Bene a sapersi – e non ho potuto fare a meno di notare che c’è qualcosa di speciale in voi. Comunque sappiate che da oggi, da questo torneo, comincerà la rivoluzione. E voi non potrete fare niente per fermarla. – Feci per chiedergli cosa intendesse dire, quando prese a correre e scomparve nella folla. Nico e Michele provarono ad inseguirlo, ma lo persero di vista.
    - Potrebbe essere dovunque – esclamò Michele quando ritornarono
    - Ma secondo voi cosa intendeva dire? – domandai
    - Probabilmente niente, si sarà fatto di qualcosa prima di venire qui – concluse Nico.
    Eppure i suoi occhi non erano per niente rossi, anzi.
    Il torneo iniziò prima che potessi farmi prendere dal panico da un flusso di pensieri sul significato di quelle parole.
    La prima partita fu contro un Sirenide. Vinsi facilmente il primo duello; mentre il secondo fu più sudato, ma me la cavai comunque.
    Poi venne il turno di Hieratic Ruler. Purtroppo, dopo aver vinto il primo duello, persi i successivi perché riuscì a farmi entrambe le volte OTK.
    Il terzo duello, tuttavia, successe una cosa strana. Ero contro un ragazzo di circa diciassette anni, vestito con una maglietta di Abercrombie e un paio di bermuda blu in tinta. Era abbastanza alto, con i capelli castano chiari e gli occhi… gli occhi erano terribilmente inquietanti. Erano proprio come quelli del ragazzo strano di prima, sembravano persi, distanti. Cercai di non farci caso:
    - Piacere, io sono … -
    - Lo so chi sei – parlò prima che finissi la frase – sei Ginevra e devi essere sconfitta. Ora inizieremo un duello in cui uno di noi dovrà abbandonare questo mondo. -
    Feci per chiedere qualcos’altro, ma tutto intorno a me, il mondo cadde. Sprofondò nel buio e mi ritrovai sola con quel ragazzo. Eravamo sperduti in mezzo al nulla.
    - Dove siamo? – Domandai terrorizzata
    - Diciamo che stiamo viaggiando nei nostri subconsci. Ora metti il deck nel dueling disk e duella. – La sua voce era diversa. Sembrava che un’altra si sovrapponesse alla sua. Una voce quasi femminile, ma con un tocco che mi fece accapponare la pelle. Quella voce non era umana.
    Pensai a quello che mi aveva detto. Poi notai un dueling disk a terra; come quelli dell’anime di yugioh. Il mio era simile a quello di Akiza, la Rosa Nera della serie 5D’s.
    Probabilmente stavo sognando, ma in tutto ciò, c’era qualcosa di reale.
    Lo presi in mano, lo infilai e ci misi dentro il deck.
    - Iniziamo! –
    Ginevra 8000
    Ragazzo 8000
    Ginevra - Dimmi come ti chiami!
    Alessandro – Tu puoi chiamarci Alessandro. Anche se a breve conoscerai il nostro vero nome. Comunque inizio il duello. Attivo un giorno di pace, poi fascino dell’oscurità, con la quale pesco due carte e bandisco dalla mano Yubel – Terrore Incarnato.
    Al sentire il nome di quella carta un brivido mi scosse. C’era qualcosa in quella carta che aveva a che fare con lui.
    Alessandro – poi attivo sepoltura sciocca che mi consente di spedire al cimitero… indovina un po’? Yubel!
     
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    Lol; spero solo che non pensiate che il nemico sia yubel di yugioh gx, sareste completamente fuori strada
     
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    Capitolo 4: Colpo di Scena! -Ginevra-
    Ginevra 8000
    Alessandro 8000
    Alessandro – termino il turno dopo aver posizionato un mostro coperto.
    Tutto era molto inquietante. La carta coperta di dimensioni gigantesche, la lapide che era comparsa dal nulla… questa in particolare mi aveva dato una brutta sensazione, come se davvero al di sotto ci fosse qualcosa. Qualcosa di cui avrei dovuto aver paura.
    Ginevra – Comincio con Monte Silvania!
    Quando posizionai la magia intorno a me comparvero un mucchio di alberi, piante e fronde verdi e rigogliose. Una tiepida luce penetrava dalle cime delle piante, e sporgendomi per guardare in mezzo vedevo una grande foresta che si estendeva a perdita d’occhio. Certo che quel Dueling Disk non scherzava, con gli effetti.
    Ginevra – Dopodichè, scarto Dente di Leone per poter mettere in cima al mio deck Fogliasceriffo.
    Tutt’un tratto due soffioni giganti comparvero sul mio terreno. Come desideravo.
    Ginevra - Ora attivo super nutriente solare! Sacrifico uno dei due segna-soffione per chiamare in gioco Bocciolo di Fuoco Solitario! Attivo il suo effetto! Sacrifico l’ultimo soffione per evocare dal mio deck… Eremitalbero Silvano!
    All’inizio non successe niente. Poi, Bocciolo sparò un missile segnaletico per aria e il segna mostro volò via. Dal segnale cadde un seme a terra. Dopo pochi secondi di imbarazzo, stavo per chiedermi dove era finito Eremitalbero. Tuttavia mi accorsi che il seme stava crescendo e in un attimo comparve il mio mostro.
    Ginevra – Adesso attivo l’effetto di Eremitalbero! Vediamo un po’? Bene, Spora! Ora pesco una carta e, con una evocazione normale, chiamo Copia Pianta, che mi fa effettuare un’evocazione xyz! Vai Cavaliere Divino Glorioso Drago D’Oro! Ora Cavaliere, distruggi il suo mostro coperto!
    Alessandro – Mangia Livello
    Ginevra - Ti colpisco con Bocciolo e poi concludo.
    Ginevra 8000
    Alessandro 7500
    Alessandro – Ora che ti sei divertita, lascia che ti dimostriamo cos’è il vero panico! Evochiamo Drago delle Macerie che con il suo effetto… hai già capito, ragazzina? Evochiamo Yubel!
    L’essere che sperai di non vedere mai comparve. Era terrificante, con il suo sorriso maligno e il suo occhio in mezzo alla testa.
    Alessandro – Evoco ora Mangia Livello dal cimitero e provvedo ad attivare luce della regina galattica! Evocazione xyz, Numero 107: Drago Galattico Occhi Tachionici! Attiviamo il suo effetto staccando un materiale. Poi, riduciduciamo ancora il livello di Yubel sul nostro terreno per rievocare Mangia Livello! Evocazione xyz! Numero 74: Maestro delle Lame! 107, attacca Felgrand e 74 colpisci Bocciolo!
    Ginevra 5600
    Alessandro 7500

    La fiamma del suo drago superò il mio mostro e mi fece balzare via. Grazie al cielo non faceva male come pensai, era come se ti spingessero con molta forza, ma niente di che.
    Alessandro – Ora, ragazzina, non hai più nessuna possibilità. Non potrai mai ribaltare una partita del genere e rimarrai chiusa nelle tenebre per sempre. E noi potremo evadere da qui. Di le tue ultime preghiere!
    Per poco non scoppiai a ridere. Sapevo che se avessi perso probabilmente non sarei uscita da lì, ma ero sicura di vincere. Il mio deck non mi aveva mai abbandonato nei momenti di difficoltà e di certo non lo avrebbe fatto ora.
    Ginevra - Prima di tutto attivo l’effetto di monte, che mi fa dissotterrare la carta in cima la mio deck! Vediamo un po’? Eremitalbero! Ora posso scegliere l’ordine delle prossime tre carte che pescherò! Ottimo! Tocca a me! Pesco ad attivo… Buco Nero!
    Un enorme vortice comparì al centro del campo e risucchiò tutti i mostri.
    Ginevra – Ti vedo agitato! Ora chiamo in campo Fogliasceriffo che manda al cimitero la carta in cima al mio deck, la quale, casualmente, è Custodibaccelli Silvano! Posso così evocare Bocciolo di Fuoco Solitari dal cimitero, ma non prima di chiamare in campo Saggiasequoia! Poi attivo Bocciolo, che chiama dal mio deck un’altra Saggiasequoia! Bandisco quindi dal mio cimitero Bocciolo, per evocare Spora! Sincronizzo Spora e Fogliasceriffo, e faccio scendere in gioco… Drago Rosa Nera!
    In poco tempo, il mio campo si era riempito. Due alberi giganteschi e un drago rosso cremisi che danzava di fronte a me.
    Ginevra – Adesso attaccate tutti!
    Ginevra 5600
    Alessandro 0
    Tutte le carte tornarono nei deck e per un attimo mi sembrò di non capire più niente. Sbattei gli occhi, ma tra un battito e l’altro, ero tornata al torneo, seduta di fronte ad Alessandro. Lui recuperò il suo deck e se ne andò senza proferire parola. Purtroppo ero troppo stordita per poterlo seguire. Ormai era ora di pranzo e raggiunsi Michele e Nico per mangiare qualcosa. Quando ci sedemmo, raccontai loro di ciò che mi era successo. All’inizio non ci crederono, ma doveva essere che dal mio tono si vedesse che ero seria.
    Decidemmo che ci avremmo pensato dopo, che il torneo stava già ricominciando e non avevamo tempo.
    Il pomeriggio, grazie al cielo, proseguì normalmente. Duellai parecchio, vinsi alcuni duelli e ne persi altri; ma alla fine, né io, né i miei amici ci classificammo abbastanza in alto per avere un invito ai nazionali.
    Alla fine, ci furono le premiazioni dei vincitori e il commentatore, al microfono:
    - Ragazzi, ho grandi notizie! Potreste avere ancora una possibilità di ricevere un invito per i nazionali che si svolgeranno a breve. Infatti, sono stati estratti assolutamente a caso tre di voi che riceveranno una qualificazione per la suddetta gara. -
    - Ed i nomi sono… - continuò.
    Ascoltai i nomi.
    Guardai i miei amici per vedere se avevo capito bene. Se non era tutto un sogno. O un incubo, chissà. L’uomo aveva appena pronunciato i nostri nomi: Michele, Nicolò e Ginevra.
     
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    Continualo :addit: secondo me l'intero regionale è sorganizzato da quei tizi :yaoming:
     
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    Esagerato xD comunque non so se avrò tempo x il prossimo capitolo, diede da cosa faccio sta sera
     
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    Capitolo 5: Strane Ragazze all'Orizzonte -Nico-
    Il torneo fu la giornata più incredibile della mia vita. Vinsi qualche duello, ma in generale non mi piazzai molto avanti. Soprattutto perché beccai ben due volte Evilswarm. Ma dico io,con tutti i deck che esistono, proprio quello che gioca Ophion dovevo beccarmi?
    A pranzo, Ginevra venne a dirmi che aveva fatto una specie di duello delle ombre, tipo quelli della prima serie dell’anime di yugioh contro uno che sembrava posseduto da chissà quale spirito. E’ una scemata, Come può succedere? Pensai. Non dissi così. Le dissi che poteva essere vero e collegato con il ragazzo che era scappato. Ripensai tutto il pomeriggio a quanto fosse stata una cazzata la mia frase e che forse avrei dovuto dirle la verità su ciò che pensavo.
    Stavo per farlo quando ci eravamo riuniti alla fine del torneo, ma poi ci furono le premiazioni. E soprattutto il discorso del tizio. Quello mi fece accapponare la pelle.
    Insomma, può darsi che uno di noi potesse essere estratto, ma tutti e tre? Assolutamente impossibile. C’era qualcuno in mezzo. E fu proprio in quell’istante che cominciai a realizzare che forse, la storia di Ginevra poteva, anche se poco, essere vera.
    - Ed ora che facciamo? – Chiese lei. Era sbiancata, non era di sicuro contenta di quella sorpresa
    - Dovremmo innanzitutto sapere come hanno fatto le estrazioni – Esclamò Michele – E poi vedremo, magari potremmo… -
    - Ma la domanda è, accettiamo gli inviti o no? – interruppi io – potrebbe benissimo essere una trappola di quei ragazzi che abbiamo incontrato, ma sono sempre i nazionali, che quest’anno saranno a Lignano Sabbiadoro. Insomma, io non ci sputerei proprio sopra. -
    - Ma perché ci vorrebbero… - iniziò Ginevra
    - Va bene, biglietti accettati – conclusi io. Non mi piacevano le lunghe discussioni per decidere qualcosa. Erano regali, tanto valeva accettarli. E poi che figura avremmo fatto davanti agli altri partecipanti che ambivano al nostro stesso premio?
    Così, ci incamminammo verso casa. Prendemmo il treno.
    Io abitavo a Lomazzo, quindi scesi prima degli altri.
    Ormai erano le otto di sera e stava cominciando a farsi buio. Avevo avuto una giornata lunga, e non vedevo l’ora di tornare a casa a farmi una bella doccia.
    Attraversai la strada e mi diressi verso casa. Quando mi trovai in piazza, però, vidi qualcuno che mi veniva incontro.
    Era una ragazza dai capelli rossi che non avevo mai visto in paese. Indossava un paio di leggins neri con una gonna corta e una canottiera nera.
    Quando fu vicina a me, a circa cinque passi, potei guardarla meglio. Era abbastanza pallida, con le lentiggini e… gli occhi persi nel vuoto, come il nostro amico scomparso al torneo.
    Quando mi fu abbastanza vicina, prese a parlare:
    - Non avreste dovuto accettare il premio. Ora le vostre vite verranno rovinate. E sarà tutto per colpa tua. Tutto il male accade per colpa tua. – Parlava con una voce anormale, meccanica.
    - Chi saresti? Non ti ho mai vista qui -
    - Non importa. Tu verrai eliminato insieme ai tuoi amici. La tua scelta è stata la vostra fine. Ora, lascia che io la anticipi. -
    Feci per chiederle cosa intendesse, ma in un attimo il mondo mi crollò addosso. In un battito di ciglia, eravamo in un luogo completamente buio. Davanti a me c’era lei con un dueling disk. A terra, invece, c’era quello che – intuii – avrei dovuto usare io. Era simile a quello di Jaden, ma rosso. Probabilmente non avevo altre possibilità, quindi presi il dueling disk e inserii dentro il deck.
    Nico 8000
    Ragazza 8000
    Nico – Comincio con formazione di fuoco – tenki. Aggiungi alla mano Barong, lo evoco e posiziono una carta coperta per concludere.

    Incredibilmente, dalla mia magia era uscita una sfera infuocata che ardeva in campo. Barong era comparso dal nulla, e non era una bella vista, considerando che la sua tutina molto aderente lasiciava intravedere le forme del suo fondoschiena. Cercai di non guardarlo e di concentrarmi sulla mia avversaria.

    Ragazza – Attivo Mappa Morfotronica.
    A terra, improvvisamente, comparve una.. beh, una mappa, divisa in settori perfetti; rappresentava un mondo che non conoscevo, un mondo inventato, probabilmente, ma mi misi ad ammirarlo.
    Ero sempre stato appassionato di geografia, di scoprire ed esplorare cose nuove, e senza volerlo, lo dimostravo sempre. Lei se ne accorse:
    Ragazza – Ti piace? E’ il mondo dei mostri di yugioh. Ci finirai presto, se ti interessa. Comunque, evoco Cellulare Morfotronico. Attivo l’effetto e tiro un dado. Sei. Ora posso evocare un mostro rivelato, come Telecomando Morfotronico, che scende in campo in difesa. Attivo l’effetto che mi consente di scartare un mostro, come Radio Morfotronica ed aggiungere alla mano Radio Morfotronica. Attivo ora scatola di rottami che fa scendere in campo dal mio cimitero Radio e mi accingo ad effettuare una Sincronizzazione. Vai, Drago Utensile!
    Un enorme drago meccanico cadde dal cielo. Era veramente gigantesco, e di un giallo accecante.
    Ragazza – Effetto! Te lo dico già scelgo tre Doppio Attrezzo Taglio e Perforazione. Scegline uno.
    Nico – Quello al centro
    Ragazza – Doppio Attrezzo. Lo equipaggio a Drago, e ti schiaccio con il suo attacco! E per fartelo sapere, colpisco anche con Cellulare.
    Nico 6400
    Ragazza 8000
    Ragazza – Concludo posizionando una carta coperta.
    Nico – Non male, ma ti batterò. Evoco un altro Barong e con lui colpisco Cellulare!
    Ragazza – Legame Morfotronico!
    Nico – cazzo. Concludo il turno
    Ragazza – Chi dovrebbe vincere? Attivo Cellulare. Bene, quattro, quindi evoco… Skateboard Morfotronico! Poi attivo Drago Utensile. Scegli, destra, sinistra o centro?
    Nico – Destra
    Ragazza – Doppio Attrezzo. Lo equipaggio a Drago, poi sposto Cellulare in difesa e per la mappa, tutti i mostri morfotronici ricevono 300 atk. Attacco con tutti e due i miei mostri.
    Nico 3200
    Ragazza 8000
    Ragazza – Cosa farai ora che sei con le spalle al muro?
     
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