Staminali

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    Ghoul di classe SS

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    Le staminali 'migrano' all'estero
    Stop alla sperimentazione in Italia


    Gli scienziati bocciano senza appello il metodo Stamina, messo a punto da Davide Vannoni, che utilizza cellule staminali prelevate dal midollo osseo. Secondo il suo ideatore, sarebbe efficace nella cura di varie malattie neurodegenerative. Il Parlamento ha dato il via libera alla sua sperimentazione nello scorso maggio, stanziando a tal fine 3 milioni di euro. Ora Vannoni porterà la cura all'estero. Insorgono i pazienti


    "Quella di oggi è stata una conferenza che non avrei voluto fare, sperando in un epilogo diverso. Ma gli scienziati hanno bocciato Stamina". E' quanto ribadisce su Twitter il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo lo stop annunciato oggi alla sperimentazione del metodo Stamina. Lorenzin posta dunque il suo primo 'cinguettio' da ministro: l'ultima data in cui risulta pubblicato un tweet sul suo profilo è infatti il 20 aprile 2013.

    "Le scelte vanno prese sulla base dei fatti e non dell'emozione". Cosi' il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha commentato la presa d'atto sull'impossibilita' di proseguire con la sperimentazione del Metodo Stamina del professor Vannoni.

    "All'inizio di questa vicenda ci siamo fatti prendere- ha ammesso- dall'emozione ma poi e' arrivato il momento delle evidenze scientifiche".

    Ma ha senso valutare un metodo senza aver visitato quei pazienti che da oltre due anni stanno facendo le infusioni? "Dipende", spiega Lorenzin. "Se la domanda e' posta al ministro della Salute, dico di si', perche' non ho nessun titolo per dare alcuna valutazione scientifica o medicale vedendo una persona che sta male". Dal suo punto di vista, invece, "purtroppo non ha senso. Sono colpita sul lato umano quando vedo dei filmati, sento delle madri, vedo dei bambini. Siamo tutti essere umani e siamo tutte persone sensibili, per fortuna. Senza sensibilità - sottolinea- non si potrebbero affrontare con coscienza alcuni ruoli".

    Per quel che riguarda, infine,il punto di vista del Comitato scientifico o di chi e' chiamato a fare delle valutazioni "tutte le sperimentazioni- conclude- devono seguire un protocollo, che vale per tutti a tutela di tutti, per primi dei pazienti e anche di chi, poi, deve esercitare delle scelte".

    Le motivazioni con le quali il ministero della Salute e il comitato scientifico che hanno bloccato la sperimentazione del metodo Stamina, che usa cellule staminali mesenchimiali per gravi patologie neurodegenerative, per Davide Vannoni, ideatore del metodo e presidente di Stamina foundation "sono grottesche e ridicole".
    Vannoni però non intende arrendersi: "Continueremo a curare i pazienti agli Spedali di Brescia", ha assicurato all’agenzia TmNews, spiegando che sono già in cura 40 persone, altre 120 sono in lista di attesa, ulteriori 40 aspettano il giudizio definitivo dei tribunali e "tanti altri sceglieranno il ricorso alla magistratura". Intanto anche Stamina ha scelto di ricorrere alle aule giudiziarie: "Abbiano presentato due ricorsi, il primo – ha spiegato Vannoni - al Tar del Lazio contro il comitato scientifico sulla sperimentazione perché non era imparziale, tre quarti dei componenti avevano già espresso il loro parere contrario; perché ha bloccato una sperimentazione prima ancora che partisse, non ha bocciato la cura bensì l'opportunità di vedere se la cura funzionava. Il suo compito era fare il disegno clinico della sperimentazione, quali laboratori usare, quali criteri di valutazione, et similia, non esprimersi sul protocollo". Inoltre "c'è anche un problema di competenza: medici e non biologi hanno giudicato un protocollo biologico".

    Il secondo ricorso, ha spiegato ancora il presidente di Stamina Foundation, è al Tar della Lombardia, "presentato insieme agli Spedali civili di Brescia contro il blocco Aifa" e - ha sottolineato - "in quell'occasione presenteremo le cartelle cliniche dei pazienti che mostrano i miglioramenti che hanno avuto con le cure".
    E non solo, Vannoni porterà la cura anche all'estero: "Ci sono pazienti che si stanno organizzando per fare la cura all'estero e se ci saranno le condizioni, noi li seguiremo", e all'estero porterà anche la sperimentazione, "all'università di Miami, dal professore Camillo Ricordi", direttore dell'Istituto di ricerca sul diabete e del centro trapianti cellulari di Miami. E non sembra la sola possibilità: "All'estero sono interessati alla sperimentazione, qualunque scienziato al momento è interessato a sapere se una cura funziona".
     
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  2. San Anguria
     
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    CITAZIONE (Nov@ @ 13/10/2013, 18:40)

    Le staminali 'migrano' all'estero
    Stop alla sperimentazione in Italia


    Gli scienziati bocciano senza appello il metodo Stamina, messo a punto da Davide Vannoni, che utilizza cellule staminali prelevate dal midollo osseo. Secondo il suo ideatore, sarebbe efficace nella cura di varie malattie neurodegenerative. Il Parlamento ha dato il via libera alla sua sperimentazione nello scorso maggio, stanziando a tal fine 3 milioni di euro. Ora Vannoni porterà la cura all'estero. Insorgono i pazienti


    "Quella di oggi è stata una conferenza che non avrei voluto fare, sperando in un epilogo diverso. Ma gli scienziati hanno bocciato Stamina". E' quanto ribadisce su Twitter il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo lo stop annunciato oggi alla sperimentazione del metodo Stamina. Lorenzin posta dunque il suo primo 'cinguettio' da ministro: l'ultima data in cui risulta pubblicato un tweet sul suo profilo è infatti il 20 aprile 2013.

    "Le scelte vanno prese sulla base dei fatti e non dell'emozione". Cosi' il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha commentato la presa d'atto sull'impossibilita' di proseguire con la sperimentazione del Metodo Stamina del professor Vannoni.

    "All'inizio di questa vicenda ci siamo fatti prendere- ha ammesso- dall'emozione ma poi e' arrivato il momento delle evidenze scientifiche".

    Ma ha senso valutare un metodo senza aver visitato quei pazienti che da oltre due anni stanno facendo le infusioni? "Dipende", spiega Lorenzin. "Se la domanda e' posta al ministro della Salute, dico di si', perche' non ho nessun titolo per dare alcuna valutazione scientifica o medicale vedendo una persona che sta male". Dal suo punto di vista, invece, "purtroppo non ha senso. Sono colpita sul lato umano quando vedo dei filmati, sento delle madri, vedo dei bambini. Siamo tutti essere umani e siamo tutte persone sensibili, per fortuna. Senza sensibilità - sottolinea- non si potrebbero affrontare con coscienza alcuni ruoli".

    Per quel che riguarda, infine,il punto di vista del Comitato scientifico o di chi e' chiamato a fare delle valutazioni "tutte le sperimentazioni- conclude- devono seguire un protocollo, che vale per tutti a tutela di tutti, per primi dei pazienti e anche di chi, poi, deve esercitare delle scelte".

    Le motivazioni con le quali il ministero della Salute e il comitato scientifico che hanno bloccato la sperimentazione del metodo Stamina, che usa cellule staminali mesenchimiali per gravi patologie neurodegenerative, per Davide Vannoni, ideatore del metodo e presidente di Stamina foundation "sono grottesche e ridicole".
    Vannoni però non intende arrendersi: "Continueremo a curare i pazienti agli Spedali di Brescia", ha assicurato all’agenzia TmNews, spiegando che sono già in cura 40 persone, altre 120 sono in lista di attesa, ulteriori 40 aspettano il giudizio definitivo dei tribunali e "tanti altri sceglieranno il ricorso alla magistratura". Intanto anche Stamina ha scelto di ricorrere alle aule giudiziarie: "Abbiano presentato due ricorsi, il primo – ha spiegato Vannoni - al Tar del Lazio contro il comitato scientifico sulla sperimentazione perché non era imparziale, tre quarti dei componenti avevano già espresso il loro parere contrario; perché ha bloccato una sperimentazione prima ancora che partisse, non ha bocciato la cura bensì l'opportunità di vedere se la cura funzionava. Il suo compito era fare il disegno clinico della sperimentazione, quali laboratori usare, quali criteri di valutazione, et similia, non esprimersi sul protocollo". Inoltre "c'è anche un problema di competenza: medici e non biologi hanno giudicato un protocollo biologico".

    Il secondo ricorso, ha spiegato ancora il presidente di Stamina Foundation, è al Tar della Lombardia, "presentato insieme agli Spedali civili di Brescia contro il blocco Aifa" e - ha sottolineato - "in quell'occasione presenteremo le cartelle cliniche dei pazienti che mostrano i miglioramenti che hanno avuto con le cure".
    E non solo, Vannoni porterà la cura anche all'estero: "Ci sono pazienti che si stanno organizzando per fare la cura all'estero e se ci saranno le condizioni, noi li seguiremo", e all'estero porterà anche la sperimentazione, "all'università di Miami, dal professore Camillo Ricordi", direttore dell'Istituto di ricerca sul diabete e del centro trapianti cellulari di Miami. E non sembra la sola possibilità: "All'estero sono interessati alla sperimentazione, qualunque scienziato al momento è interessato a sapere se una cura funziona".

    Prima di tutto bell'articolo.
    Le parole del ministro della salute mi hanno colpito più di tutto il resto...
    Io credo che molte persone hanno bisogno di questa cura, e tutte queste saranno costrette a curarsi all' estero.
    Non sono (ancora) un medico, e giudico il fatto come un essere umano cosciente e sensibile.
     
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    Già,ma si sa che qui in Italia tutto fa schifo...
     
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  4. Beppe 94
     
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    Tutto parte dalla corruzione dei vertici... Se si risolvesse quel grande problema, tanti altri verrebbero risolti di conseguenza. Compresi gli ospedali e le cure. Finchè ci sarà nepotismo, parentopoli e corruzione però non si andrà da nessuna parte.
     
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3 replies since 13/10/2013, 18:40   53 views
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