Telecom Italia

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    Ghoul di classe SS

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    Gli spagnoli conquistano Telecom Italia. La compagnia telefonica guidata da Franco Bernabè finisce nell'orbita di Telefonica.

    L'accordo è stato raggiunto nella notte ed è stato ufficializzato stamani. Al termine di una complessa operazione Telco, la holding che controlla il 22% circa della società di telecomunicazioni italiana e che ora fa capo a Generali, Intesa, Mediobanca e Telefonica, passerà nelle mani del gruppo spagnolo per meno di 850 milioni di euro.
    Con questa operazione, finisce quindi in mani estere anche l'ultimo operatore telefonico operante in Italia con bandiera tricolore. Le altre compagnie presenti nella Penisola sono infatti tutte da tempo sotto il controllo straniero: Vodafone degli inglesi, Wind dei russi (prima era egiziana), Tre dei cinesi e Fastweb degli svizzeri.
    No dei sindacati, il Pd: il governo riferisca. Il passaggio di Telecom agli spagnoli non piace ai sindacati, mentre Confindustria si dichiara neutrale. Timori sono stati espressi dal Pd, che ha chiesto al governo di riferire in Parlamento (continua a leggere). «Mi pare sia dura sostenere che Telecom diventerà spagnola», commenta il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, secondo il quale «c'è molta confusione nella vicenda Telecom. La Telco, che possiede il 20% di Telecom, era già a maggioranza Telefonica».
    «Telecom Italia non diventa spagnola» perché «l'operazione riguarda Telco», ha cercato di rassicurare anche il presidente del gruppo Franco Bernabè, sottolineando come l'intesa raggiunta «cambia l'assetto azionario di Telco e non di Telecom. Telecom non diventa spagnola, è solo Telco che ha avuto un riassetto azionario», ha aggiunto il manager che poi ha scherzato: «Lo spagnolo è una delle poche lingue che non parlo».
    L'accordo. In una prima fase Telefonica sottoscriverà un aumento di capitale di Telco per complessivi 324 milioni di euro che la porterà dal 46 al 66% (ma senza i diritti di voto sulla partecipazione acquisita). In una seconda fase, gli spagnoli saliranno fino al 70%, sempre senza diritti di voto. L'intesa valorizza le azioni Telecom indirettamente possedute da Mediobanca, Generali e Intesasanpaolo 1,09 euro l'una, circa il doppio del prezzo a cui vengono trattate ora in Borsa.
    Poi dal prossimo 1° gennaio, una volta ottenute le autorizzazione delle autorità di controllo, il gruppo spagnolo potrà salire al 100% di Telco e acquisire i diritti di voto su tutto il capitale della holding che controlla il gruppo telefonico italiano. Nel complesso tra denaro e carta gli spagnoli mettono sul piatto circa 841 milioni di euro per arrivare al 70% del capitale di Telco. La società madrilena si è impegnata inoltre a non comprare altre azioni Telecom Italia, a meno che un terzo acquisti il 10% o più del capitale della società italiana.
    Telefonica per prendersi tutta Telco avrà comunque probabilmente bisogno di vendere le attività in Sudamerica del gruppo italiano e in particolare la controllata Tim Brasil.
    Secondo gli analisti, l'accordo consentirà a Telefonica di rafforzare la presa sul gruppo italiano, senza dover lanciare una costosa opa. «E' la solita vecchia storia - dice all'agenzia Reuters Roberto Lottici, un gestore di Ifigest -. E' un buonaccordo per Telecom Italia, dato che la rafforzzerà, e per gli azionisti italiani di Telco. ma questi grandi accordi passano sempre sopra la testa dei piccooi investitori».
    Ieri le voci sull'operazione si erano inseguite per tutto il giorno, poi in serata la stretta e l'accordo.
    Ora tuttavia restano ancora altri nodi da sciogliere per il gruppo italiano, tra questi il piano di scorporo della rete, parte del più ampio piano di societarizzazione che il 3 ottobre in teoria doveva essere all'esame del consiglio di amministrazione.
    L'amministratore delegato di Generali Mario Greco ha espresso intanto la propria soddisfazione per l'accordo raggiunto precisando che è in linea con gli «obiettivi di rafforzamento patrimoniale» del gruppo, a cui «permette di guardare con ottimismo alla distribuzione di un dividendo soddisfacente a fine anno».
    Sprint a Piazza Affari. Il riassetto di telecom Italia spinge Piazza Affari che chiude in rialzo dello 0,85%, migliore listino del Vecchio Continente. Dopo l'intesa che porterà il controllo dell'operatore tlc nelle mani degli spagnoli di Telefonica, proprio Telecom guadagna l'1,7% mentre Mediobanca, che grazie all'operazione realizzerà una plusvalenza di 60 milioni, recupera il 3,6%. Bene anche Generali (+1,4%), altro soggetto coinvolto nella partita, mentre Intesa Sanpaolo chiude a +0,4%. Il miglior titolo è Fondiaria Sai (+4,4%) dopo la convocazione delle assemblee per la fusione a quattro con Unipol, Premafin e Milano Assicurazioni; balzano anche Fiat Industrial (+3,3%) ed Enel (+2%), quest'ultima dopo la cessione di asset in Russia per 1,8 miliardi di dollari. Sul mercato valutario l'euro è stabile rispetto a metà seduta a 1,348 mentre il petrolio perde mezzo punto con il Wti a 103 dollari.


    La notizia in se e per sè potrebbe nn interessare molto,ma purtroppo evidenzia ancora che l'Italia nn è più "ITALIAna"
     
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  2. San Anguria
     
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    CITAZIONE (Nov@ @ 24/9/2013, 18:05)
    l'Italia nn è più "ITALIAna"

    bensì Spagnogallosvizzerustedescarumeuzbepakiafghanifrancese
     
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  3. Beppe 94
     
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    L'Europa sta saccheggiando il Bel paese... Una euro-dittatura
     
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  4. Beppe 94
     
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    1237011_618355564869151_1700124256_n
     
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3 replies since 24/9/2013, 17:05   35 views
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